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Come cambiano le porzioni di cibo nei Paesi europei

Se si parla di dimensione di una porzione di cibo ci si riferisce generalmente alla quantità di cibo che un individuo intende consumare in un unico pasto.

Uno studio italiano, pubblicato sull’International Journal of Environmental Research and Public Health, ha recentemente comparato le dimensioni standard delle porzioni per le diverse categorie di alimenti nei Paesi Europei.

Lo studio identifica un’ampia variazione tra gli Stati per quanto riguarda l’importanza delle porzioni per il consumo di cibo, nutrienti ed energia. In Italia la porzione è quella quantità di un alimento che si assume come un’unità di riferimento riconosciuta e identificabile sia dai nutrizionisti, sia dal pubblico in generale.

Diverse organizzazioni nazionali e internazionali incluso le dimensioni delle porzioni di cibo tra i determinanti dell’equilibrio dietetico. Recentemente, la British Nutrition Foundation, insieme all’Unione Europea, ha preparato una linea guida per specificare l’importanza delle scelte alimentari e delle dimensioni delle porzioni nello sviluppo di una dieta sana ed equilibrata.

Esistono prove che dimostrano l’associazione tra le dimensioni delle porzioni di cibo e il sovrappeso o l’obesità: negli USA e nei Paesi europei è stato riscontrato che un aumento progressivo delle dimensioni delle porzioni di determinati alimenti è associato con l’aumento della prevalenza di sovrappeso e obesità.

Nello studio italiano attuale, gli scienziati hanno confrontato le dimensioni standard delle porzioni di diverse categorie di alimenti nei Paesi europei.

Com’è stato pianificato lo studio

Lo studio ha utilizzato informazioni sulle dimensioni delle porzioni alimentari tratte da documenti online pubblicati da enti governativi o società scientifiche dei vari Stati membri dell’Unione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Nell’analisi sono stati presi in considerazione 34 Paesi, di cui 24 sono dell’Unione Europea e 10 sono extra europei.

Lo studio si è concentrato principalmente sui documenti istituzionali che forniscono informazioni sulle dimensioni delle porzioni per la popolazione adulta come standard di riferimento. Le dimensioni delle porzioni di riferimento si riferiscono ai valori indicati dalla Società Italiana di Nutrizione Umana.

Lo studio vuole evidenziare la necessità di sviluppare porzioni standard di riferimento armonizzate per aiutare i consumatori a contestualizzare il consumo di alimenti con caratteristiche nutrizionali diverse in una dieta complessivamente equilibrata.

Foto | Pixabay @RitaED

Le osservazioni

L’analisi dei valori minimi e massimi delle dimensioni delle porzioni, calcolati per i Paesi selezionati, ha rivelato una significativa variazione delle dimensioni delle porzioni all’interno della stessa categoria alimentare.

Al contrario, l’analisi dei valori medi delle dimensioni delle porzioni calcolati separatamente per i Paesi dell’Unione Europea e per quelli non appartenenti all’UE ha rivelato la presenza di un’omogeneità tra i due gruppi di Paesi.

Considerando gli standard di riferimento, l’analisi ha rivelato che le dimensioni medie delle porzioni calcolate per i Paesi selezionati sono paragonabili ai valori di riferimento definiti dalla Società Italiana di Nutrizione Umana.

Una dimensione delle porzioni inferiore ai valori di riferimento italiani è stata osservata per noci, patate, verdure, legumi, pesce e formaggi freschi. Al contrario, il latte e i cereali per la prima colazione hanno mostrato porzioni più elevate rispetto ai valori di riferimento italiani.

Confronto dimensioni delle porzioni di cibo nei Paesi europei

L’analisi dei documenti disponibili ha identificato differenze e somiglianze nelle dimensioni delle porzioni alimentari nei Paesi europei selezionati.

Mentre in Slovenia è stata osservata una porzione di pane più bassa (15 gr), in Islanda, Serbia e Svizzera è stato osservato il contrario (100 gr). In Italia e in altri sette Paesi, la dimensione della porzione era di 50 gr.

La dimensione della porzione di pasta, riso, mais, orzo e farro era di 80 gr in Italia, Germania, Malta, Norvegia, Spagna e Svezia. Rispetto a questo valore, sono state osservate porzioni più grandi in diversi Paesi, tra cui Belgio e Turchia. In altri Paesi, tra cui Portogallo ed Estonia, è stata osservata una porzione relativamente più bassa.

Per quanto riguarda la frutta fresca, è stata osservata una porzione di 150 gr in Italia e in altri 12 Paesi. Per le verdure e gli ortaggi, è stata osservata una porzione media di 160 gr in diversi Paesi. Inoltre, in sette Paesi sono state osservate due porzioni di riferimento di 100 gr e 200 gr.

Per la carne rossa, il valore di riferimento italiano di 100 gr era strettamente correlato al valore medio complessivo calcolato per i Paesi selezionati.

Foto | Pixabay @RitaE

Per il pesce, il valore medio complessivo è stato di 110 g. Tuttavia, in Italia, Norvegia e Spagna è stata osservata una porzione relativamente più elevata per il pesce.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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