Tra le malattie respiratorie croniche più diffuse nel mondo, l‘asma è una patologia complessa che si manifesta con un’infiammazione delle vie respiratorie, in cui i bronchi sottoposti a vari stimoli, che possono essere allergenici e non, si infiammano provocando nel paziente i cosiddetti attacchi d’asma, con mancanza di respiro, tosse secca e sensazione di oppressione al torace. Se non trattati in modo adeguato, gli attacchi possono essere anche molto gravi e addirittura fatali. Ecco nel dettaglio che cos’è l’asma, qual è la sua sintomatologia e come si diagnostica e cura.
Come sottolineato dall’Istituto superiore di sanità sul portale Epicentro, l’infiammazione delle vie aeree genera un aumento della responsività bronchiale che, a sua volta, causa episodi ricorrenti di crisi respiratorie, respiro sibilante, senso di costrizione toracica e tosse. I sintomi più frequenti della malattia sono problemi e crisi respiratorie, tosse, soprattutto di notte, sibili, raffreddori di lunga durata, senso di oppressione al torace. Durante questi cosiddetti attacchi d’asma, che possono essere improvvisi o graduali, peggiorano i sintomi e la funzionalità respiratoria. In base al livello della malattia, questi sintomi possono essere soltanto fastidiosi oppure preoccupanti. In alcuni casi possono comportare anche un rischio di vita per il paziente, per cui è necessario l’accesso in Pronto Soccorso. Quanto alle cause, l’asma ne può avere diverse. Solitamente l’infiammazione cronica alle vie aeree è dovuta a agenti allergenici, immunologici o fisici. In alcuni soggetti, tuttavia, può essere correlata a cambiamenti di temperatura o di umidità drastici. In altri il broncospasmo si scatena durante la stagione pollinica o per l’esposizione alle muffe.
Ad oggi non esiste alcun trattamento risolutivo. È possibile, però, controllarne il decorso, riducendo gli attacchi d’asma e le loro conseguenze, come i sibili e la tosse, e le difficoltà respiratorie. Per effettuare un piano di controllo adeguato, è importante, come sottolineato dagli esperti dell’Istituto superiore di sanità, che la malattia venga diagnosticata precocemente, per evitare gli effetti dannosi di una infiammazione cronica.
La sua diagnosi però non è semplice. È una diagnosi funzionale e non clinica. I test della funzionalità polmonare, come la spirometria, contribuiscono a effettuare una diagnosi corretta. È, inoltre, importante indagare gli stimoli responsabili del broncospasmo. Quanto al trattamento, l’asma generalmente si tratta con farmaci antinfiammatori o broncodilatatori. “I farmaci possono essere somministrati in forme diverse, dallo spray alle pillole, ma la corretta terapia è necessariamente individuale e quindi un piano di controllo dell’asma va messo a punto a seconda del tipo e della ricorrenza degli attacchi nei diversi pazienti. Può anche succedere che il trattamento non faccia effetto a causa delle alterazioni strutturali associate all’infiammazione cronica“, ha sottolineato l’Iss.
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