Il cantautore rap Caparezza ci convive dal 2015 e ci ha dedicato una canzone: “Larsen”, dal nome del fisico acustico che ha descritto l’omonimo effetto di un fischio stridente. Si tratta dell’acufene, cioè della percezione soggettiva di un suono nell’orecchio in assenza di rumori esterni. Un disturbo uditivo di cui soffrono oltre sei milioni di italiani, più di 400mila dei quali in maniera grave.
Acufene, o tintinnio, è dunque quel disturbo dell’udito in cui si percepiscono suoni che variano di tipologia, intensità e frequenza, non causati dall’esterno. Secondo l’Istituto superiore di sanità, in Italia il 15 per cento della popolazione afferma di averne sofferto almeno una volta. A seconda di come si manifesta, è in grado di incidere fortemente su udito, concentrazione e qualità della vita: sempre per l’Iss, tra le complicazioni associate ci sono infatti ansia, depressione e disturbi del sonno.
I suoni percepiti con l’acufene sono di solito squilli, ronzii, sibili, rombi, stridii, fischi e simili. L’intensità è variabile e in alcuni casi possono essere continui, intermittenti o addirittura a tempo col battito cardiaco. Li si può percepire in un solo orecchio, in entrambi oppure in testa.
La maggior parte degli acufeni, definiti come soggettivi, non sono prodotti da problemi dell’orecchio: se così fosse sarebbe invece oggettivo e possono essere percepiti anche dai medici durante una visita. Si pensa, nel primo caso, che possano essere dovuti a problemi della trasmissione dei segnali acustici dall’apparato uditivo al cervello. Non devono perciò essere confusi con rumori fisiologici che ogni persona percepisce in un ambiente silenzioso e neanche con le allucinazioni uditive generate dalla psiche.
A conti fatto, però, le ragioni per cui insorge il disturbo non sono del tutto chiare. In alcuni casi l’acufene può essere dovuto a una condizione medica come la perdita dell’udito legata all’età, lesioni all’orecchio, problemi del sistema circolatorio o assunzione di determinati farmaci.
Proprio per la varietà con cui si manifesta l’acufene e l’impossibilità di determinarne una causa, non ha una cura definitiva. Esistono trattamenti e soluzioni che possono aiutarne a ridurre i sintomi, come per esempio le macchine a rumore bianco, dispositivi che producono suoni ambientali come la pioggia che cade, le onde dell’oceano o il ronzio di ventole. Esistono anche macchinari indossabili simili agli apparecchi acustici che producono rumori bianchi continui a basso volume, utili per mascherare i sintomi dell’acufene.
Esistono anche dei trattamenti e programmi personalizzati con audiologi esperti, attività di counselling e di psicoterapia che possono rendere la percezione dei suoni meno fastidiosa e aiutare anche nelle complicanze associate come ansia e depressione. Si sta inoltre tentando uno studio sulla stimolazione magnetica o elettrica del cervello, per comprendere se si può intervenire lì per aiutare e alleviare i sintomi.
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