La scoliosi è una complessa deformità strutturale della spina dorsale. E c’è subito da chiarire che la nostra colonna vertebrale non è dritta. Se è curva non solo di profilo, ma anche da dietro è uno dei primi sintomi di una possibile scoliosi. Ma quando si parla davvero di scoliosi? Quando la colonna vertebrale, vista da dietro, non è dritta e una delle due metà del torace è più sporgente poiché le vertebre, invece di essere allineate e appoggiate l’una sull’altra, sono ruotate verso destra o verso sinistra. Questo, è bene dirlo, è un particolare che per vederlo richiede una radiografia.
In base alla sua localizzazione la scoliosi viene definita: scoliosi lombare, scoliosi dorso-lombare, scoliosi dorsale e scoliosi cervico-dorsale. Le scoliosi con una curva primaria (la maggior parte) possono essere dorsali o toraciche, dorso-lombari, lombari e cervico-dorsali. Invece, quelle a doppia curva primaria sono dorsale e lombare, con doppia curva toracica e toraco-lombare. Inoltre, le scoliosi sono idiopatiche (senza una causa apparente, compaiono in età puerile o puberale) o congenite o acquisite. E lo squilibrio tra sviluppo scheletrico e muscolare rappresenta la principale causa di comparsa di queste deformità.
L’esame va effettuato in posizione eretta, cercando di capire la presenza delle spalle a diversa altezza, del bacino sbilanciato e una o di entrambe le scapole prominenti, dell’anca sollevata, dell’inclinazione della postura da un lato o dell’asimmetria dei triangoli della taglia. Il giudizio clinico sull’evoluzione futura della malattia dipende da diversi fattori come maturazione scheletrica, età, menarca, sede, rotazione, entità della curva in gradi. Le scoliosi toraciche hanno le maggiori probabilità di peggioramento, mentre quelle lombardi hanno le minori probabilità di peggioramento. Importanti i controlli clinici (ogni sei mesi e radiografici annuali) e la prevenzione, tramite l’educazione posturale e la regolare pratica di attività fisica.
Due i trattamenti per combattere la scoliosi. In primis, il trattamento incruento (angoli compresi tra i 25 e i 40 gradi), che ha lo scopo di fermare o rallentare l’evoluzione della curva (per le situazioni più gravi si utilizzano corsetti come Milwaukee, gessati, Lionese, Lapadula). Oppure il trattamento chirurgico, con l’obiettivo di bloccare la deformità, impedendone l’evoluzione ed evitando così complicazioni respiratorie o neurologiche. Però, con il trattamento chirurgico si può avere la perdita del movimento e per questo viene utilizzata solo nei casi più gravi (deviazioni maggiori di 35-40°). E in generale si fa accrescimento vertebrale ultimato (15-17 anni) per evitare che l’artrodesi (la tecnica chirurgica) interferisca con l’accrescimento osseo.
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