La scabbia è una malattia della pelle causata da un piccolo parassita, un acaro che causa un intenso prurito: lo Sarcoptes scabiei var. homini. Si tratta di un disturbo contagioso che può diffondersi in modo molto rapido, ma che può essere risolto altrettanto rapidamente. Ecco nel dettaglio cos’è la scabbia, quali sono i suoi sintomi e come si cura.
La scabbia rientra tra le malattie tropicali neglette
La scabbia rientra tra le malattie tropicali neglette, che, in base alla definizione dell’Organizzazione mondiale della sanità sono un gruppo eterogeneo di venti malattie, molte delle quali a carattere infettivo, causate da virus, batteri, parassiti, funghi e tossine. Molte di queste patologie sono prevedibili e curabili e si diagnosticano soprattutto nelle aree tropicali e subtropicali. Ma, complici i viaggi internazionali e i cambiamenti climatici globali – che estendono l’area di presenza e la competenza di insetti vettori, ospiti mammiferi e uccelli – queste malattie sono ormai diffuse in tutto il mondo. In particolare, per quanto riguarda la scabbia, i fattori che ne favoriscono la diffusione sono la scarsa igiene e la vita in comunità, per esempio sono stati osservati casi di scabbia nelle case di riposo, nei dormitori e nelle scuole materne.
Cos’è la scabbia e quali sono i suoi sintomi
La scabbia, come detto, è un’infestazione dovuta a un acaro parassita a 8 zampe dalle dimensioni microscopiche, il Sarcoptes scabiei var. homini. Il suo ciclo evolutivo, come riporta il ministero della Salute sul suo portale, si compie interamente nell’uomo. Dopo l’accoppiamento il maschio adulto rimane sulla cute mentre la femmina depone le uova sotto la superficie cutanea, dove vive in genere 30 giorni. Le larve attive emergono dopo 3-4 giorni e invadono la cute circostante, che appare arrossata e rilevata. Il sintomo più comune, causato dalla reazione allergica causata dai parassiti, dalle loro uova e dai loro residui, è il prurito intenso che scatena un forte istinto a grattarsi. Questo sintomo generalmente insorge la sera quando ci si corica e può infastidire per tutta la notte mentre si sente molto di meno durante il giorno. La sintomatologia può comprendere anche sottili vescicole o brufoletti, soprattutto a livello delle pieghe cutanee. Fra le zone del corpo più colpite troviamo gli spazi fra le dita, le ascelle, il girovita, l’interno del polso, le aree intorno al seno e ai genitali maschili, e i glutei. Mentre per i bambini, generalmente le zone più colpite sono il cuoio capelluto, il volto, il collo, il palmo delle mani e la pianta dei piedi.
Come si cura
“La scabbia non è bella da vedersi, perché provoca il grattamento e per questo può super-infettare la pelle, ma resta una patologia banale, per la quale si dispone di farmaci efficaci e a basso costo“, ha sottolineato il ministero della Salute. La sua diagnosi prevede un esame accurato della pelle da parte del medico, che cercherà i segni della presenza del parassita. Mentre il suo trattamento, prevede terapie orali o l’applicazione di prodotti che uccidono l’acaro responsabile. Al termine della cura può persistere il prurito (anche 15 giorni dopo la terapia) perché il trattamento uccide l’acaro ma il suo corpo rimane nella cute e continua a creare uno stimolo allergico. In questi casi è utile la somministrazione di un farmaco per il controllo del prurito, che può essere trattato anche con emollienti. Gli esperti consigliano, inoltre, di non ricorrere a docce troppo frequenti perché l’uso dei detergenti potrebbe seccare la cute peggiorando la sensazione di prurito.