Stili di vita

Che cos’è la nomophobia, la paura di rimanere sconnessi

Il nostro rapporto con internet, e in generale con ciò che concerne le nuove tecnologie, ha dato vita anche a diverse problematiche, o vere e proprio patologie. Come evidenziato da una ricerca del Corecom Lombardia, coadiuvata dall’università Bicocca e Polis Lombardia, una di queste sarebbe la nomophobia, ovvero la paura di rimanere sconnessi, generando un vero e proprio stato di ansia e angoscia nell’individuo. Ma vediamo nello specifico cos’è questa patologia e chi ne viene maggiormente colpito.

Immagine | Pixabay @Firmbee

Le fasce d’età più colpite

La dipendenza da internet, dai social network, è particolarmente diffusa, come si può immaginare, tra i più giovani, anche se non è assolutamente da sottovalutare nelle generazioni più avanti con l’età, se si considera come il 6% della popolazione si affetto da questa dipendenza. Il dato sale se si parla di under 23, dove la nomophobia arriva a toccare il 14%, ovvero più un giovane su dieci sotto i 23 anni risulta in questo momento in Italia dipendente da internet. Un dato allarmante, sul quale la pandemia, e la conseguente quarantena e isolamento, ha sicuramente influito e gravamente condizionato in negativo.

Una continua ricerca di approvazione

Ma in cosa consiste effettivamente questa dipendenza? Nel caso ad esempio dei social media, quella sicuramente più diffusa, si è appurato come il 25% dei giovani tra i 14 e 21 anni sviluppi un uso problematico di questo strumento, in cerca della continua approvazione degli altri, spesso sentendosi in ogni caso inadeguati o in difetto. Il rischio è quello di entrare in un loop di negatività e ansia, dove stress e depressione diventano parte della nostra quotidianità.

Immagine | Pixabay @Gerd Altmann

Dipendenza da social network

Si parla di vera e propria dipendenza perchè l’utilizzo che si fa dei social è spesso molto simile all’abuso di droghe. Controllare in maniera compulsiva il proprio profilo, alla ricerca di un riconoscimento esterno, è assimilabile al meccanismo di ricompensa che si sperimenta con determinati stupefacenti. Come chi entra in un vortice di tossicodipendenza, alcuni individui vivranno facilmente momenti di ansia e depressione, oltre al totale estraneamento dal mondo circostante, rinchiusi in una bolla dove l’aria diventa sempre più rarefatta. Attenzione quindi a sottovalutare questi sintomi, perchè come nel caso delle droghe, si potrebbe sviluppare una sorta di astinenza dai social, sconfinando in veri e propri disturbi fisici. Dolore agli occhi, mal di schiena, scarsa igiene personale o ancora problemi alimentari e del sonno, queste sono alcune delle caratteristiche di una forte dipendenza da internet, in alcuni casi, appunto, grave quanto quella da una sostanza.

Andrea Zoccolan

Nato a Milano nel 1990, mi sono occupato per circa dieci anni di giornalismo e comunicazione in ambito sportivo, per poi passare alla cronaca. Innamorato delle inquadrature di Yorgos Lanthimos, dei libri di Emmanuel Carrère e delle geometrie di Thiago Motta, la mia vera debolezza resta la cucina cinese

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