In questo articolo andremo a scoprire tutto ciò che c’è da sapere a proposito di un’infiammazione del collo dell’utero: la cervicite
La cervicite è l’infiammazione della cervice uterina, la porzione inferiore dell’utero che ha una forma conica. Questa struttura è attraversata da un condotto, il canale cervicale, che collega la cavità uterina alla vagina. La cervicite è spesso causata da infezioni e presenta sintomi che non sono particolarmente distintivi. Adesso andiamo a vedere tutto ciò che c’è da sapere a riguardo.
La cervice uterina, anche conosciuta come collo dell’utero, rappresenta la sezione inferiore dell’utero. Di solito, misura tra 2 e 3 centimetri e collega la cavità uterina con il canale vaginale. La cervicite può essere causata sia da infezioni (cervicite infettiva) che da altre ragioni non infettive (cervicite non infettiva). Vediamo quali sono le sostanziali differenze tra queste due forme.
Nella maggior parte dei casi, la cervicite infettiva è causata da un’infezione sessualmente trasmissibile, come la tricomoniasi, la gonorrea, la clamidia, la sifilide e l’herpes genitale. Più raramente, è provocata da una vaginosi batterica, un’infezione caratterizzata da un’alterazione della flora batterica vaginale, dove i batteri patogeni prevalgono su quelli protettivi.
I principali agenti patogeni responsabili della cervicite sono:
Gli esperti stanno ancora indagando se il Mycoplasma genitalium e il Mycobacterium tuberculosis possano causare cervicite; nel caso della tubercolosi, potrebbe rappresentare una complicanza dell’endometrite tubercolare. Attualmente, non esistono prove scientifiche che il Papilloma Virus umano (HPV) possa provocare cervicite.
La cervicite non infettiva può derivare da una reazione allergica a sostanze spermicide o ai preservativi in lattice; può essere causata dall’uso di dispositivi intrauterini per la contraccezione, come il diaframma; può essere legata a uno squilibrio degli ormoni sessuali estrogeno e progesterone tipico della menopausa (bassi livelli di estrogeni e alti livelli di progesterone possono irritare la cervice uterina); può essere provocata da un uso eccessivo di lavande vaginali o dall’impiego scorretto di assorbenti interni; infine, potrebbe essere la conseguenza di una malattia infiammatoria sistemica come la malattia di Behçet o di una neoplasia come il tumore della cervice uterina.
Tra i principali fattori di rischio per la cervicite, si annoverano:
La cervicite può presentarsi con sintomi come:
A seconda del patogeno coinvolto, possono verificarsi prurito intenso e, nelle donne in post-menopausa, sanguinamenti che potrebbero rappresentare un segnale di allarme. Tuttavia, la cervicite può anche essere asintomatica.
In presenza di questi sintomi, è importante consultare un ginecologo. Se la condizione è asintomatica, l’infiammazione cervicale può essere rilevata solo tramite tamponi cervicovaginali. Il medico potrebbe anche richiedere analisi delle secrezioni vaginali per identificare gonorrea, clamidia, tricomoniasi e vaginosi batterica.
Se si individua la causa dell’infiammazione, un trattamento specifico può aiutare a risolvere l’infiammazione della cervice uterina. La terapia antibiotica è indicata per clamidia, gonorrea e infezioni da micoplasma, mentre la tricomoniasi risponde al metronidazolo e le infezioni da herpes virus necessitano di antivirali.
Una cervicite non trattata può evolvere in endometrite, un’infiammazione del rivestimento uterino, e in malattia infiammatoria pelvica, che può causare infertilità.
Per prevenire la cervicite, è fondamentale avere rapporti sessuali protetti con preservativo ed evitare il contatto con sostanze irritanti che potrebbero disturbare l’equilibrio della flora batterica vaginale, favorendo le infezioni.
La cervicite viene diagnosticata quando le donne presentano un essudato cervicale (purulento o mucopurulento) o friabilità cervicale.
I segni che possono indicare una causa specifica o altri disturbi includono:
Le donne devono essere valutate clinicamente per la malattia infiammatoria pelvica e testate per infezioni da clamidia, gonorrea, vaginosi batterica e tricomoniasi.
Per ridurre il rischio di cervicite, è utile utilizzare il preservativo durante i rapporti con partner poco conosciuti. In caso di allergia al lattice del preservativo, è consigliabile consultare un medico. Inoltre, si raccomanda di evitare un uso eccessivo di lavande vaginali e di utilizzare correttamente gli assorbenti interni, poiché entrambi questi fattori possono favorire lo sviluppo di cervicite.
Non esiste una terapia universale per la cervicite, poiché il trattamento dipende dalla causa specifica dell’infiammazione, rendendo fondamentale una diagnosi accurata per identificare il fattore scatenante.
Quando la cervicite è causata da un’infezione batterica, la cura si basa sull’uso di antibiotici, come azitromicina, doxiciclina o metronidazolo. La scelta dell’antibiotico è compito del medico e si basa sull’agente batterico responsabile dell’infiammazione. È essenziale che anche l’eventuale partner della paziente riceva trattamento per prevenire recidive e complicazioni.
Nel caso di cervicite provocata da herpes genitale, il trattamento prevede l’uso di farmaci antivirali, come aciclovir o valaciclovir. Questi farmaci non eliminano definitivamente l’infezione ma aiutano a controllare i sintomi. Anche in questo caso, è importante trattare l’eventuale partner della paziente.
Il trattamento delle cerviciti non infettive consiste nella rimozione o limitazione dell’agente irritante. Ad esempio:
In caso di cervicite infettiva, è importante che la paziente eviti i rapporti sessuali durante tutto il periodo del trattamento, anche se si utilizza il preservativo.
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