Broccoli, ma anche cavoli, cavolfiori e cavoletti di Bruxelles sono noti per essere cibi alleati della salute, tanto da avere un effetto benefico sull’apparato circolatorio.
Includerli nella propria dieta è fondamentale, anche se spesso necessitano tempo per essere cucinati e quindi meno allettanti rispetto all’insalata in busta.
Un nuovo studio realizzato dall’Heart Research Institute e dell’University of Sydney in Australia indica come questa tipologia di verdure contengano sostanze chimiche naturali in grado di dissolvere gli emboli e trattare i pazienti di ictus, oltre a migliorare l’efficacia dei farmaci fluidifanti.
Fino a oggi i test condotti usando modelli animali hanno dimostrato che l’assunzione di tali verdure, quindi il loro uso nel combattere gli ictus, potrebbe essere ampliato individuando le molecole che mitigano il rischio di infarto.
Il responsabile del progetto dell’University of Sydney, Xuyu Liu, specializzato nello sviluppo di farmaci a piccole molecole, afferma sul sito dell’Ateneo che una dieta ricca di broccoli e cavoletti di Bruxelles può raddoppiare la probabilità di sbloccare le arterie e potenzialmente evitare gli ictus.
“La ricerca segna la prima volta in cui si esamina come alimentiamo con questi cibi il sistema di circolazione del sangue – afferma Xuyu Liu – L’obiettivo di lungo termine è di sviluppare nuovi trattamenti che possano agire sulla formazione di emboli a livello molecolare”.
Xuyu Liu afferma inoltre che le sperimentazioni precliniche del gruppo di ricerca hanno isolato con successo una sostanza chimica naturale nei broccoli, chiamata isothiocyanato, capace di raddoppiare il tasso di disostruzione delle arterie rispetto ai correnti farmaci TPA – attivatore tissutale del plasminogeno -.
“Se riuscissimo a sfruttare gli ingredienti naturali, possiamo accelerare il percorso di sviluppo di farmaci cardiovascolari e fornire candidati più efficaci e più sicuri per integrare l’enorme mercato di consumo degli agenti antitrombotici” dichiara Liu.
L’efficacia dei nuovi farmaci contenenti questa sostanza sarà presto valutata nel corso di una sperimentazione umana. Il prossimo obiettivo dei ricercatori è riuscire a mettere a punto un farmaco bevanda che contenga le molecole più efficaci per il trattamento antitrombotico.
L’ictus si manifesta come un improvviso deficit neurologico localizzato della durata superiore alle 24 ore o dall’esito irreparabile (a differenza di un’ischemia cerebrale, i cui sintomi si rivelano in meno di 24 ore).
L’ictus rappresenta la seconda causa di morte a livello globale e la terza nei Paesi avanzati – lo precedono malattie cardiovascolari e tumori -. È inoltre la prima causa di disabilità negli anziani e la seconda causa di demenza senile.
Considerato incurabile fino a pochi anni fa, oggi i pazienti colpiti da ictus possono essere ricoverati in unità di terapia sub intensiva specializzate che, insieme alla terapia trombolitica endovenosa e ad altri trattamenti, hanno mutato favorevolmente le prognosi per ictus.
Tuttavia, con l’allungamento della vita media, l’ictus tende a manifestarsi sempre più spesso nei Paesi industrializzati, con oltre 8 nuovi casi ogni 1.000 abitanti over 65.
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