La carne sintetica è anche conosciuta come carne in vitro, carne coltivata, carne pulita o carne artificiale. A livello internazionale è più conosciuta come clean meat, termine coniato dal Good Food Institute. Generalmente però, dato il fraintendimento che l’aggettivo “pulita” potrebbe assumere, sarebbe preferibile parlare di carne “coltivata”.
Con la produzione di carne sintetica si punta a una tipologia alimentare sostenibile, senza scarti, eccessivo consumo di acqua ed emissione di gas serra. L’Oipa (Organizzazione internazionale della protezione animali) si trova d’accordo, in quanto non nuoce agli animali e garantisce la sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare.
Innanzitutto bisogna distinguere la carne sintetica da quella vegetale, spesso confuse. La carne vegetale è ottenuta da legumi, farine, cereali o da proteine degli stessi alimenti. Si punta con questo tipo di carne a evitare l’utilizzo di ingredienti di origine animale, secondo la dieta vegana.
La carne sintetica si ottiene senza macellazione degli animali, a partire da clonazione in laboratorio di cellule staminali animali (del sangue o della pelle), che vengono riprodotte in vitro e alimentate da un siero di coltura formulato con carboidrati, grassi, proteine e minerali. A questo punto le fibre cellulari, contraendosi, producono acido lattico e man mano che questo si accumula l’ambiente diventerà progressivamente più acido e scenderà al di sotto dell’intervallo ottimale.
Le cellule devono essere seminate in uno stampo, necessario ad organizzare una struttura ordinata. Questi stampi vengono collocati in bioreattori, che espongono le cellule ai fattori ambientali necessari alla proliferazione o alla differenziazione.
Talvolta la produzione in grande quantità di carne sintetica richiede l’impiego di ormoni della crescita, il che desta non poche preoccupazioni (anche se gli stessi ormoni sono spesso utilizzati anche nell’allevamento animale tradizionale). I ricercatori hanno valutato la possibilità di usare al loro posto degli acidi grassi omega 3 in fase di sintesi.
Molti considerano la carne sintetica come “finta”, ma tecnicamente si tratta di un alimento creato a partire da vere cellule muscolari animali, grasso e sangue. Tuttavia, il solo fatto che venga prodotta in laboratorio porta la gente a prendere posizioni scettiche. La carne pulita però può anche essere prodotta senza l’uso di ormoni artificiali.
La carne sintetica è meno esposta alla proliferazione di parassiti, infezioni e batteri rispetto alla carne animale. Questo si spiega con la produzione di questo tipo di carne in ambienti controllati rigorosamente.
Uno dei maggiori vantaggi è ovviamente la riduzione di inquinamento, dal momento che gli allevamenti sono tra le principali cause di inquinamento atmosferico, idrico e del riscaldamento globale. Infatti l’impatto ambientale della carne coltivata sarebbe significativamente inferiore a quello della carne bovina.
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