Cancro alle ghiandole surrenali, i sintomi della malattia che ha causato la morte di Emilie Dequenne

I sintomi del cancro alle ghiandole surrenali possono variare notevolmente a seconda del tipo di tumore e della sua capacità di produrre ormoni

La notizia della scomparsa di Emilie Dequenne, l’attrice belga nota per il suo ruolo nel film “Rosetta” dei fratelli Dardenne, ha suscitato un’ondata di tristezza e riflessione. La Dequenne, deceduta a soli 43 anni presso l’ospedale Gustave Roussy di Villejuif, vicino a Parigi, ha combattuto contro una rara e aggressiva forma di cancro alle ghiandole surrenali. La sua diagnosi, rivelata nel 2023, ha segnato un momento di grande difficoltà nella sua vita, costringendola a ritirarsi dai set cinematografici e a lottare contro una malattia che ha mostrato la sua faccia più brutale. La sua storia non è solo un tributo alla sua carriera, ma anche un’importante occasione per approfondire la comprensione di una malattia che, sebbene rara, può avere conseguenze devastanti.

Le ghiandole surrenali e il loro ruolo

Le ghiandole surrenali, piccole strutture a forma di triangolo situate sopra ciascun rene, sono fondamentali per la regolazione di molti processi ormonali nel corpo umano. Questi organi sono divisi in due parti principali: la corteccia e il midollo. La corteccia produce ormoni steroidei, tra cui l’aldosterone, il cortisolo e gli ormoni sessuali, mentre il midollo è responsabile della produzione di adrenalina e noradrenalina, ormoni chiave nella risposta allo stress.

La loro funzione è cruciale per il mantenimento dell’equilibrio metabolico, della risposta immunitaria e della regolazione della pressione sanguigna. Quando queste ghiandole sviluppano tumori, la produzione ormonale può diventare alterata, portando a sintomi gravi che possono influenzare notevolmente la qualità della vita del paziente.

Incidenza del cancro alle ghiandole surrenali

In Italia, si stima che circa il 3-5% della popolazione presenti una massa nel surrene, ma solo il 10% di queste è classificabile come tumore maligno. Secondo il rapporto annuale “I numeri del cancro in Italia 2023” redatto da AIOM-AIRTUM, l’incidenza di casi di tumore del surrene è relativamente bassa, con circa 1-2 casi ogni milione di persone. Tuttavia, solo circa il 30% dei casi viene diagnosticato in fase precoce, il che può complicare il trattamento e le possibilità di successo.

Sintomi del cancro alle ghiandole surrenali

I sintomi del cancro alle ghiandole surrenali possono variare notevolmente a seconda del tipo di tumore e della sua capacità di produrre ormoni. Gli adenomi surrenalici, in particolare quelli benigni, possono non causare alcun sintomo. Tuttavia, quando questi tumori secernono ormoni in eccesso, possono manifestarsi vari sintomi clinici.

Quando si verifica una produzione eccessiva di aldosterone, i sintomi più comuni includono l’ipertensione, la riduzione dei livelli potassio e la diminuzione della renina.

Nel caso del feocromocitoma, ossia il tipo di tumore del surrene in cui si ha un eccesso di catecolamine (adrenalina, noradrenalina), si verificano spesso cristi ipertensive, tachicardia, sudorazione e mal di testa intenso.

Se l’ormone prodotto in eccesso è il cortisolo, i sintomi più comuni sono l’aumento di peso, un cambiamento visibile del viso, che diventa arrotondato e arrossato (facies a luna piena), la ritenzione idrica e le alterazioni del tono dell’umore. Molti di questi sintomi coincidono con la sindrome di Cushing, che in effetti può talvolta essere provocata da un tumore del surrene che produce cortisolo.

Opzioni terapeutiche

Il trattamento per i tumori surrenalici varia a seconda della natura del tumore. Gli adenomi benigni possono essere monitorati nel tempo, mentre quelli secernenti o maligni richiedono un intervento chirurgico. La surrenalectomia, ovvero l’asportazione chirurgica della ghiandola, è una procedura frequente per i tumori maligni. In alcuni casi, si possono adottare anche la chemioterapia e la radioterapia, a seconda dello stadio della malattia.

Inoltre, la ricerca continua a esplorare nuove terapie biologiche, come il cabozantinib, per migliorare le opzioni di trattamento per i pazienti affetti da questa forma di cancro. La lotta contro il cancro alle ghiandole surrenali è complessa e richiede un approccio multidisciplinare, coinvolgendo oncologi, endocrinologi e chirurghi.

Il caso di Emilie Dequenne mette in luce non solo la brutalità di questa malattia, ma anche la necessità di una maggiore consapevolezza e comprensione dei tumori surrenalici, che rimangono una sfida significativa per la medicina moderna.

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