Sole forte, aria calda e temperature alte. L’estate porta con sé un clima spesso torrido e che può concorrere a causare cali di pressione in diverse persone.
Solitamente, tra i soggetti più a rischio, c’è chi soffre di pressione bassa, la cui condizione si va ulteriormente a peggiorare in presenza di giornate davvero troppo calde.
È molto importante, allora, sapere cosa fare nel caso in cui si sia costretti a confrontarsi con un calo di pressione e quali rimedi adottare per provare a prevenire questa spiacevole condizione.
Il calo di pressione è un disturbo comune che si avverte generalmente quando una persona si muove bruscamente in un cambio di posizione, ma che può essere provocato anche da temperature troppo alte e un’afa opprimente.
Di solito, i sintomi più diffusi sono un senso di instabilità generale, una sensazione di capogiro e una vista annebbiata.
Elementi che si verificano quando la normale attività di regolazione cardiovascolare subisce delle modifiche improvvise.
Per esempio, quando ci si alza di scatto dal letto, ad aumentare è sia l’attività nervosa simpatica al cuore, la quale provoca una tachicardia, sia l’attività nervosa simpatica diretta ai vasi arteriosi periferici, la quale genera una vasocostrizione arteriosa e venosa, che impedisce i cali di pressione.
In caso di temperature atmosferiche elevate, il sistema nervoso autonomo è, invece, chiamato anche a svolgere un’attività di termoregolazione, la quale rende il fenomeno di regolazione generale ancora più difficile.
Un aspetto da non sottovalutare affatto, visto che la termoregolazione è fondamentale per il nostro organismo, dal momento che la temperatura interna del corpo umano deve sempre mantenersi tra i 36° e i 41°.
Ne consegue quindi che, se la temperatura esterna dell’aria cresce in maniera eccessiva, la frequenza cardiaca e la vasodilatazione cutanea e periferica nel corpo tenderanno entrambe ad aumentare.
Da qui il fenomeno della sudorazione, indispensabile per disperdere il calore del corpo. La temperatura corporea non deve, infatti, mai aumentare eccessivamente, rischiando altrimenti di compromettere tutti i processi enzimatici utili per continuare a vivere.
In presenza di un caldo troppo elevato, le persone che mostrano una predisposizione alla pressione bassa, ovvero quella che si definisce in ambito medico una ipotensione costituzionale, saranno più soggette al verificarsi improvviso di un calo di pressione.
Questi soggetti presenteranno, quindi, sintomi quali spossatezza, vertigine, sensazione di mancamento e, nei casi più gravi, svenimento.
Uno dei fattori di rischio principali per quanto riguarda i cali di pressione sintomatica, infatti, è proprio avere la pressione bassa.
Ma cosa si intende? La pressione si definisce bassa quando i valori sistolici (ovvero quelli massimi, ndr) sono uguali o inferiori a 90 mmHg e quelli diastolici (ovvero minimi, ndr) sono uguali o inferiori a 60 mmHg.
Si tratta di un fenomeno che si verifica tipicamente nelle donne, soprattutto tra i 16 e i 28 anni di età, e che si associa solitamente a condizioni di ipotensione costituzionale.
In una condizione considerata di riposo, i valori sistolici si affermano normalmente intorno ai 100-125 mmHg, mentre quelli diastolici a 80-89 mmHg.
Numeri che cambiano a seguito di sforzi fisici particolarmente gravosi (come può essere la pratica di uno sport, ndr), dopo i quali la pressione può aumentare anche fino a 180/100 mmHg.
La pressione cala poi rapidamente al termine dello sforzo, provocando talvolta dei cali di pressione.
Per questo, gli sportivi svolgono un’azione defaticante dopo le proprie gare (per esempio, i ciclisti continuano a pedalare su una cyclette a velocità ridotte, ndr), evitando di fermarsi immediatamente. Tutto per non gravare sulla pressione.
Nel caso in cui, però, un calo di pressione si verifichi comunque, è bene sdraiarsi e restare distesi fino a che i sintomi non si placano.
In alternativa, può essere utile anche sedersi, respirare profondamente e bere un bicchiere d’acqua.
Ciò che non è, invece, necessario è assumere per forza degli zuccheri, in quanto basta proprio l’acqua a riattivare gli osmorecettori epatici in collegamento con afferenze nervose simpatiche, comportando così un naturale aumento della pressione arteriosa.
Per questo, chi è soggetto a cali di pressione dovrebbe sempre mantenersi ben idratato come forma di prevenzione, assumendo una corretta quantità di verdura e frutta, ovvero di quegli alimenti che possano garantire un giusto apporto di sali minerali.
È giusto tenere presente che, a differenza dell’ipertensione (pressione alta, ndr), l’ipotensione (pressione bassa, ndr) non è un fattore di rischio cardiovascolare.
Porre rimedio a questa condizione è sicuramente più facile, sebbene sia necessario seguire una serie di accorgimenti importanti. Soprattutto in estate o quando ci si ritrova a dover convivere con temperature elevate.
Esse favoriscono, infatti, la dilatazione dei vasi sanguigni e la disidratazione. Due fattori che portano a un abbassamento di pressione.
Per questo, chi ne soffre inizia a presentare sintomi quali debolezza muscolare, stanchezza, mal di testa, vertigini e anche nausea, ovvero una serie di fastidiosi disturbi che potrebbero anche essere seguiti da uno svenimento.
Come detto in precedenza, questa condizione colpisce prevalentemente il sesso femminile, in particolar modo le donne in età fertile a causa degli ormoni durante il ciclo mestruale.
Ciò accade in quanto gli estrogeni e il progesterone agiscono sui vasi sanguigni, favorendone la dilatazione.
Un fenomeno che può manifestarsi in maniera ancora più marcata in stato di gravidanza, quando una maggiore produzione di progesterone e il peso del feto finiscono col ridurre il ritorno del sangue venoso al cuore. A peggiorare il tutto, poi, è l’azione del caldo.
Per questo, in presenza di alte temperature, può essere di aiuto assumere integratori salini oppure dei fitoterapici ad azione stimolante (come il polline, ndr) o anche della liquirizia, la quale favorisce l’aumento di pressione.
Fondamentale è, poi, idratarsi, assumendo almeno un paio di litri d’acqua al giorno.
I medici consigliano anche di svolgere un’attività fisica quotidiana moderata, ovvero una camminata di una ventina di minuti, utile a far aumentare la pressione, abituando al contempo l’organismo alle variazioni di pressione.
Nel caso in cui tutto ciò non bastasse e si avvertisse un senso di svenimento, dovuto proprio a un calo di pressione, è meglio sdraiarsi a terra e sollevare le gambe.
La contrazione massimale delle dita delle mani (il cosiddetto hand-grip, ndr) e le contrazioni dei muscoli delle gambe (incrociare le gambe, per esempio, ndr) sono poi altre manovre alle quali si può ricorrere per favorire un innalzamento della pressione.
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