Espresso o lungo? In tazza piccola o in tazza grande? Con o senza zucchero? Della moka o della macchinetta?
In qualsiasi modo si decida di rispondere a queste domande, il caffè resta un piacere quotidiano per milioni di italiani, oltre che un vero e proprio marchio di fabbrica dello Stivale.
Da nord a sud, il caffè è entrato ormai stabilmente nella dieta mediterranea e per molti rappresenta un vizio al quale è impossibile rinunciare.
Per tanti, prepararsi una tazzina di caffè coincide con il primo gesto fatto appena svegli. Per altri, la sua assunzione è necessaria dopo i pasti. Per altri ancora, è indispensabile per restare vigili.
Dalla mattina alla sera, il caffè resta una bevanda che è possibile consumare in ogni fase della giornata, ma berlo fa bene alla nostra salute? E quali sono le sue proprietà nutritive?
Scopriamolo insieme.
Il caffè è una pianta tipica delle zone del Sud America, ma la cui origine si ritrova in Etiopia e nello Yemen, da cui si pensa si sia diffuso poi in tutta la penisola araba.
Dalla torrefazione e dalla macinazione dei suoi semi si ricava l’omonima bevanda e il Brasile, ad oggi, ne è il principale produttore a livello mondiale.
Di caffè ne esistono di varie specie e la sua coltivazione necessita di temperature medie annue che si aggirano intorno ai 20°C.
Può essere consumato sotto varie forme, seppur la più comune sia quella liquida, ed è uno dei prodotti più ricercati e amati al Mondo, anche per le sue uniche proprietà nutritive.
Proviamo a capire insieme quali siano le proprietà nutrizionali del caffè e quando sia meglio non assumerlo.
100 grammi di caffè macinato consentono un apporto di circa 287 calorie e al suo interno contengono moltissimi elementi.
Ogni 100 grammi di prodotto sono formati, infatti, da circa 4 grammi d’acqua, 10 g di proteine, 15 g di lipidi e 18 g di carboidrati.
Analizzando i singoli elementi chimici contenuti in 100 grammi di caffè, possiamo, poi, notare altri numeri, ovvero 130 mg di calcio, 4 mg di ferro, 160 mg di fosforo, 2020 mg di potassio e 74 mg di sodio.
Il caffè contiene poi anche delle vitamine. In particolare, per 100 grammi di prodotto, troviamo 0,2 mg di vitamina B2 (o Riboflavina) e 10 mg di vitamina B3 (o Niacina).
A seconda della miscela scelta, 100 grammi di caffè contengono anche 1 o 2 g di caffeina.
Per via delle proprietà appena elencate, il caffè non deve essere assunto dai bambini ed è sconsigliato se si soffre di problemi di ipertiroidismo, glaucoma o particolari condizioni mediche che coinvolgano stomaco, cuore, reni, intestino, fegato, pancreas o il sistema nervoso.
In questi casi, è sempre opportuno ascoltare il parere di un medico o di uno specialista, tenendo presente che il caffè può interferire anche con l’assorbimento di alendronato (un farmaco assunto da chi soffre di osteoporosi) e ridurre l’efficacia di integratori a base di ferro.
Oltre ad avere alcune controindicazioni in casi particolari, il caffè ha anche i suoi grandi benefici.
È, infatti, perfetto per stimolare il sistema nervoso centrale, riducendo al contempo la sonnolenza e amplificando la sensazione di benessere.
Può avere poi effetti stimolanti e rinotificanti anche sul cuore e sul cervello, dove può contribuire a un miglioramento delle capacità mnemoniche e un aumento della facilità di ragionamento.
Stimolando la secrezione gastrica e biliare, riesce spesso ad avere anche un effetto stimolante sull’attività digestiva e di riduzione della sensazione di appetito.
Riconosciute sono anche le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie del caffè, talvolta utilizzato come analgesico naturale contro il mal di testa.
Non si deve però abusare ovviamente del suo quantitativo.
L’assunzione di troppo caffè può provocare, infatti, disturbi del ritmo cardiaco o palpitazioni, oltre che tremori e insonnia.
Potenziali effetti collaterali di un consumo eccessivo di caffè possono essere anche l’acidità di stomaco, l’ipertensione, il manifestarsi di stati depressivi o l’aggravarsi di condizioni preesistenti di gastrite o reflusso gastrico.
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