In questo articolo andiamo a scoprire tutte le proprietà del cachi, un frutto che ha molti benefici per il nostro organismo
Morbido, succoso e incredibilmente dolce, il cachi è il frutto che meglio rappresenta l’autunno, una stagione di transizione spesso associata a stanchezza e stress psicofisico. Grazie alle sue preziose proprietà nutrizionali, il cachi si rivela un alleato ideale per affrontare al meglio questo periodo dell’anno. È particolarmente apprezzato per il suo elevato apporto energetico, che lo rende adatto a bambini, anziani e sportivi. Inoltre, questo frutto possiede proprietà lassative, diuretiche e protettive per il fegato. Ma vediamo più nel dettaglio questi benefici, le sue caratteristiche e tutte le sue proprietà.
Il cachi ha origini molto antiche ed è considerato una delle prime piante coltivate dall’uomo, con una storia che si perde nei millenni. Originario della Cina, ha iniziato a diffondersi in Europa e nelle Americhe solo a partire dalla metà del XIX secolo. Si racconta che il primo albero di cachi in Italia sia stato piantato nel 1871 nel giardino di Boboli a Firenze. Oggi, la produzione nazionale di cachi si aggira intorno alle 65mila tonnellate, con la Campania al primo posto con circa 35mila tonnellate. Anche Veneto ed Emilia-Romagna si distinguono per la coltivazione di questo frutto. In Sicilia, il cachi rappresenta una risorsa economica di rilievo, con il cachi di Misilmeri apprezzato ed esportato a livello globale. Ma quali sono le sue caratteristiche principali?
Analizzando i valori nutrizionali dei frutti, i cachi non si distinguono per essere a basso contenuto calorico: infatti, 100 grammi di cachi apportano circa 65-70 kcal (pari a circa 272 kJ). La loro composizione include circa l’80% di acqua, il 16-18% di zuccheri, il 2,5% di fibre, lo 0,6% di proteine e solo lo 0,3% di grassi.
Tra i minerali, il potassio occupa il primo posto in termini di quantità (161-170 mg per 100 g), conferendo al frutto le sue proprietà diuretiche. Sono presenti anche fosforo (circa 20 mg), magnesio, calcio e sodio, mentre selenio e manganese sono riscontrati in tracce.
La vitamina C è un altro elemento importante, anche se la sua concentrazione diminuisce con la maturazione del frutto, passando da 50 mg nei cachi acerbi a circa 7 mg in quelli molto maturi. I cachi contengono inoltre una quantità significativa di beta-carotene, precursore della vitamina A: 100 grammi di polpa fresca forniscono circa 1,4 mg di retinolo equivalenti. I pigmenti presenti, come il licopene e le xantine, agiscono in sinergia con la provitamina A, amplificando la sua azione antiossidante e contribuendo alla possibile prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Nei cachi acerbi, invece, spicca l’abbondanza di tannini, responsabili delle proprietà astringenti che provocano la caratteristica sensazione di “bocca legata”. Con la maturazione, i tannini diminuiscono sensibilmente, mentre aumenta la concentrazione di zuccheri semplici come fruttosio e glucosio.
Come accennato in precedenza, il cachi è un frutto particolarmente energetico grazie all’elevata presenza di zuccheri. Per questo motivo, il suo consumo è sconsigliato a chi soffre di diabete o obesità, ma risulta invece benefico in caso di inappetenza, stress fisico e psicologico o per gli sportivi.
Il cachi andrebbe consumato crudo per sfruttare al meglio il suo apporto di vitamine e minerali, garantendo così effetti positivi in termini di nutrizione e rimineralizzazione. Grazie al suo contenuto di potassio, il cachi è noto per le sue proprietà diuretiche e depurative, mentre l’alto contenuto di fibre lo rende un efficace rimedio naturale contro la stitichezza (con proprietà lassative).
Il frutto del cachi è anche consigliato per chi soffre di disturbi epatici, grazie alle sue virtù protettive sul fegato, e per chi presenta emorragie, grazie alle proprietà astringenti ed emostatiche dei frutti non maturi. Inoltre, può essere utile durante trattamenti antibiotici che alterano la flora intestinale.
Particolarmente efficace contro lo stress, il cachi è utile anche in caso di stanchezza e astenia. Infine, questo frutto ha un’importante azione protettiva nei confronti di organi come milza, pancreas, stomaco e intestino tenue.
Non dimentichiamo, per concludere, la buccia, spesso trascurata, ma che rappresenta una preziosa fonte di minerali, con concentrazioni di antiossidanti anche superiori a quelle della polpa.
Soprattutto in questa stagione, dove per via del freddo e dell’accorciarsi delle giornate, il cachi rappresenta, quindi, un valido alleato contro stanchezza e stress.
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