Basterebbero 11 minuti di camminata veloce al giorno per avere effetti positivi sulla salute, riuscendo potenzialmente a prevenire una morte prematura su 10. A indicarlo è un nuovo studio pubblicato sul British Journal of Sports Medicine, secondo cui si potrebbe ottenere questo effetto se tutti praticassero almeno la metà del livello raccomandato giornaliero di attività fisica. Nello specifico, il team di ricerca, guidato dagli scienziati dell’University of Cambridge, è giunto alla conclusione che 75 minuti a settimana (11 giornalieri) di attività fisica di moderata intensità, come una camminata veloce, sarebbero sufficienti per abbassare il rischio di patologie come malattie cardiache, ictus e una serie di tumori.
Partendo dalle linee guida del Servizio sanitario nazionale britannico (Nhs) che raccomanda che gli adulti facciano almeno 150 minuti di attività di intensità moderata o 75 minuti di attività di intensità vigorosa a settimana, i ricercatori dell’Unità di epidemiologia del Medical Research Council (Mrc) dell’Università di Cambridge, nel corso dello studio, hanno cercato di stimare la quantità di attività fisica necessaria per avere un impatto benefico su diverse malattie croniche e sul rischio di morte prematura. Per farlo hanno effettuato una revisione sistematica e una metanalisi, raggruppando e analizzando dati di coorte da tutte le prove pubblicate. Questo approccio ha permesso loro di riunire studi che da soli non fornivano prove sufficienti e talvolta erano in disaccordo tra loro per fornire conclusioni più solide. In totale, hanno esaminato i risultati riportati in 196 articoli sottoposti a revisione paritaria, che coprono più di 30 milioni di partecipanti provenienti da 94 ampie coorti di studio, riuscendo a realizzare la più ampia analisi condotta finora dell’associazione tra livelli di attività fisica e rischio di malattie cardiache, cancro e morte prematura.
Incrociando i dati, gli scienziati sono giunti alla conclusione che, al di fuori dell’attività fisica correlata al lavoro, due persone su tre hanno riportato livelli di attività inferiori a 150 minuti a settimana di attività di intensità moderata e meno di uno su 10 ha gestito più di 300 minuti a settimana. In particolare, hanno scoperto che oltre i 150 minuti a settimana di attività di intensità moderata i benefici aggiuntivi in termini di riduzione del rischio di malattia o morte prematura erano marginali. E che anche la metà di questo importo ha portato benefici significativi: 75 minuti a settimana di attività di intensità moderata potrebbero comportare un rischio inferiore del 23% di morte prematura.
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