La balbuzie è un disturbo del linguaggio che colpisce molte persone in tutto il mondo, di tutte le età. Esso si manifesta con la ripetizione di parole, il prolungamento di suoni e l’incapacità di pronunciare determinati suoni o parole. Sebbene la balbuzie possa causare alcuni problemi sociali o di lavoro, esistono tuttavia soluzioni efficaci per affrontare questo disturbo.
Il fenomeno della balbuzie è un disturbo del linguaggio caratterizzato dall’insorgere di discontinuità nel parlato, descritte come disfluenze del linguaggio. La balbuzie può manifestarsi attraverso un parlato irregolare, accompagnato da ripetizioni involontarie di suoni, sillabe o parole, oppure con un prolungamento dei suoni o un arresto imprevisto durante l’articolazione di una parola o una sillaba. Le persone che hanno balbuzie sono in grado di processare i pensieri e sanno bene quello che vorrebbero esprimere, ma incontrano ostacoli nella comunicazione verbale con un fluire naturale delle parole. È evidente che una situazione di questo tipo può risultare frustrante per chi la vive, pertanto, può portare a svariate ripercussioni e complicazioni.
Il disturbo della balbuzie può influenzare chiunque, anche se tende ad essere più frequente nei maschi rispetto alle femmine.
Normalmente, la balbuzie emerge durante l’infanzia e può continuare fino all’adolescenza e all’età adulta. Tuttavia, ci sono casi in cui la balbuzie si sviluppa nell’età adulta a causa di traumi o alcune condizioni patologiche.
Cos’è la balbuzie e come si presenta? E’ caratterizzata principalmente da:
– La risonanza indesiderata di suoni, sillabe o termini;
– La prolungazione di determinati suoni o vocali o consonanti durante il discorso;
– Inconvenienti nell’elaborazione delle espressioni o durante la pronuncia di una sillaba.
Possono esserci anche altri attributi della balbuzie, tra cui:
– Problemi nel pronunciare una frase o un vocabolo;
– Ricorso a suoni o parole “iniziali” per iniziare una parola o una frase (per esempio; “emm”, “hmm”, “allora”, ecc.);
– Uso frequente o eccessivo di interiezioni come “cioè”, “direi”, ecc.;
– L’applicazione di parole non correlate al dialogo o al contesto;
– L’esprimersi in maniera indiretta per poi pronunciare i termine giusto con impeto.
I problemi riscontrati nel comunicare verbalmente potrebbero essere affiancati da comportamenti secondari, che includono:
– Vibrazioni labiali;
– Sbattimento veloce di ciglia durante la conversazione;
– Chiusura di uno o entrambi gli occhi;
– Oscillazioni della testa o del corpo sulle gambe;
– Sussulti del viso;
– Gestualità sproporzionata;
– Aumento intermittente del timbro vocale;
– Variazioni del volume della voce;
– Rigidità delle mani a pugno;
– Colpire oggetti vicini a se stessi.
La gravità della balbuzie può variare per la stessa persona nel corso della giornata e peggiorare in presenza di fatica, stress o in situazioni di fretta o pressione.
In alcuni casi, la balbuzie può diminuire o sparire completamente quando l’individuo parla da solo o canta, oppure quando legge o parla simultaneamente con altre persone.
Cosa provoca la balbuzie? Quali sono le cause?
Le origini della balbuzie sono connesse al tipo di balbuzie che l’individuo presenta.
In alcune situazioni, i fattori precipitanti non sono ancora completamente spiegati e, di conseguenza, sono ancora oggetto di ricerca. In altri contesti, invece, le cause precipitanti appaiono leggermente più chiare.
In genere, l’individuazione della balbuzie è compito di un esperto di logopedia.
Normalmente, quando la balbuzie appare nei bambini, è il pediatra stesso che dopo aver verificato la presenza di problemi nella fluidità del parlato, consiglia un consulto con il suddetto professionista specializzato nei disturbi del linguaggio.
Il logopedista, dunque, può andare avanti con la possibile conferma della diagnosi di balbuzie, considerando vari elementi, come:
Ovviamente, per realizzare ciò, lo specialista deve essere informato di ogni singolo episodio.
Prima di identificare le situazioni in cui è appropriato consultare un logopedista, è rilevante sottolineare che tra i 2 e i 5 anni, i bambini possono incontrare problemi che rispecchiano la balbuzie, pur non essendo necessariamente affetti da tale disturbo. Infatti, i momenti in cui i bambini balbettano sono spesso transitori e fanno parte dell’evoluzione linguistica.
Pertanto, si considera l’effettiva presenza di balbuzie e la possibilità di fare una diagnosi di tale disturbo solo dai 6 anni in poi.
Nondimeno, è generalmente suggerito cercare l’aiuto di un logopedista quando la balbuzie:
Anche in caso di presenza di balbuzie in un individuo adulto o altri membri della famiglia, è essenziale ricorrere a un logopedista per una diagnosi accurata. Questo esperto dovrà indagare sulla durata della condizione e verificare se altri disturbi del linguaggio sono presenti.
Il logopedista dovrà condurre una serie di valutazioni specifiche, che includono:
– Richiedere informazioni sulla storia medica del paziente e sul suo stato di salute attuale;
– Indagare sulle circostanze e il momento in cui la balbuzie è apparsa per la prima volta;
– Escludere la possibile presenza di altre patologie o disturbi che potrebbero causare la balbuzie;
– Capire l’impatto della balbuzie sulla vita quotidiana del paziente e sulle sue relazioni sociali, passate e presenti;
– Informarsi sugli eventuali trattamenti già intrapresi in passato per gestire il problema della balbuzie.
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