Proprio come la sauna, anche il bagno turco ha degli importanti benefici sull’organismo. Non a caso è presente in vari centri benessere ed era considerato un toccasana già ai tempi dei greci e dei romani. Prima di vedere quali sono i suoi effetti sul corpo, è però opportuno scendere nel dettaglio e spiegare cosa si intende di preciso per bagno turco. Con questo termine si indica un ambiente chiuso pieno di vapore, dove l’umidità oscilla tra il 90 e il 100% e la temperatura, che aumenta dal basso verso l’altro, varia dai 40 ai 60°C. Tra i materiali usati per realizzare i bagni turchi ci sono la ceramica e il corian, facili da sanificare e in grado di resistere alle caratteristiche di un ambiente così particolare.
Dentro un bagno turco la sudorazione è meno intensa rispetto a quella che si può sperimentare nella saune, dove c’è un ambiente più caldo e secco (simile a quello di un deserto). Tuttavia, siccome la permanenza al suo interno tende a durare di più, di solito al termine della sessione la quantità di sudore traspirato risulta maggiore.
Nelle saune il calore deriva da una stufa a legna o elettrica a pietre laviche. Quest’ultima si è diffusa maggiormente negli ultimi anni e si basa sulla capacità di pietre peridotitiche di assorbire il calore e rilasciarlo nell’ambiente. I bagni turchi, invece, sono riscaldati tramite dei generatori di vapore.
Vari studi indicano che sottoporsi a delle sessioni all’interno di un bagno turco ha degli effetti positivi sulla circolazione grazie alla dilatazione dei vasi sanguigni. Inoltre, il vapore apre i poli della pelle e aumenta la sudorazione, favorendo l’eliminazione di tossine e impurità e stimolando il rinnovamento cellulare; al termine della seduta, l’epidermide appare visibilmente più sana, luminosa e morbida. Per ottenere un effetto ancora migliore è possibile procedere a un massaggio con un guanto di crine per rimuovere le cellule morte prima di iniziare il trattamento.
Proprio come la sauna, anche il bagno turco favorisce il rilassamento e allontana lo stress dall’organismo. Può anche aiutare chi è costipato a respirare meglio, grazie alla capacità dell’aria calda e umida di favorire l’espulsione del muco in eccesso.
Inoltre, la comunità scientifica concorda sul fatto che fare un bagno turco o una sauna aiuta ridurre l’infiammazione cronica, associata a condizioni come ictus, malattie respiratorie, disturbi cardiaci, cancro, obesità e diabete. Si tratta di una scoperta importante, soprattutto considerando l’elevato tasso di mortalità associato a queste patologie.
Chi ne ha la possibilità, dovrebbe prendere in considerazione l’idea di fare un bagno turco dopo un allenamento intenso. Il vapore umido, infatti, aiuta ad alleviare il dolore e permette ai muscoli di recuperare più in fretta rispetto a quanto avviene in un ambiente secco (come la sauna).
In alcuni casi, invece, può essere opportuno fare un bagno turco prima di allenarsi, per migliorare la flessibilità delle giunture e ridurre il rischio di infortuni durante attività come la corsa, il pilates e lo yoga.
Fare un bagno turco non è sempre una buona idea. Bisogna evitare di esporsi alle sue temperature elevate se si ha la febbre (il rischio di stare male per il calore sarebbe troppo elevato) o se si soffre di qualche malattia, perché batteri e virus potrebbero trovare delle condizioni nelle quali prosperare. Inoltre, è necessario consultare un medico prima di fare un bagno turco quando si è incinta, immunocompromessi o in via di recupero da un intervento chirurgico.
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