Spesso, i termini “attacco di panico” e “attacco d’ansia” vengono utilizzati in modo intercambiabile, ma in realtà si riferiscono a due disturbi diversi. È importante comprendere le differenze tra di essi per essere in grado di riconoscere e affrontare eventuali episodi che possano verificarsi. Vediamo tutte le loro differenze e come fare per distinguerli.
Attacchi d’ansia e attacchi di panico, ecco come riconoscerli
Tantissime persone in tutto il mondo, almeno una volta nella vita, hanno provato sensazioni di intensa ansia, preoccupazione o agitazione senza comprendere appieno cosa stesse accadendo. Troppo spesso, i termini “attacchi di panico” e “ansia”, però, vengono usati in modo intercambiabile senza una chiara comprensione delle differenze. In questo articolo esploreremo le caratteristiche distintive degli attacchi di panico e dell’ansia, i sintomi associati e le possibili soluzioni per affrontarli.
Attacchi d’ansia: cosa sono
L’ansia è una condizione che può manifestarsi in molti disturbi psichici e solitamente si presenta come una sensazione costante, mentre gli attacchi di panico si manifestano in modo improvviso come una paura intensa e spesso incontrollabile.
Gli attacchi d’ansia possono presentare sintomi come apprensione, angoscia, irrequietezza, palpitazioni cardiache, dolore al petto, fiato corto, sensazione di soffocamento, sudorazione, brividi, nausea e altro. Invece, gli attacchi di panico si caratterizzano per una paura generica, il timore di perdere il controllo o morire, e condividono molti sintomi con l’ansia, come la frequenza cardiaca accelerata, il dolore al petto, il fiato corto e altri.
I disturbi d’ansia non rappresentano una singola patologia, ma piuttosto un gruppo di disturbi che possono variare significativamente da persona a persona. Le manifestazioni di questi disturbi sono diverse: una persona può sperimentare improvvisi e intensi attacchi d’ansia senza preavviso, mentre un’altra potrebbe sentirsi male solo all’idea di partecipare a un evento sociale. Alcune persone possono lottare con una paura estrema di situazioni specifiche, come guidare o affrontare le loro paure, come il timore dei ragni. Altri potrebbero vivere costantemente in uno stato di tensione, preoccupandosi incessantemente di ogni aspetto della vita quotidiana.
Nonostante queste diverse manifestazioni, tutti i disturbi d’ansia hanno in comune il sintomo principale: una paura o una preoccupazione grave e persistente in situazioni in cui la maggior parte delle persone non si sentirebbe minacciata.
L’ansia può variare in intensità da lieve a grave, mentre gli attacchi di panico di solito presentano sintomi intensi e disruptivi. Gli attacchi di panico possono anche causare una preoccupazione costante di averne un altro, influenzando il comportamento sociale e portando alla paura di situazioni in cui potrebbe verificarsi un attacco.
I disturbi d’ansia più ricorrenti, menzionati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5 American Psychiatric Association), sono:
– Disturbo d’ansia generalizzata (DAG)
– Disturbo da attacchi di panico (DAP)
– Fobia Specifica
– Fobia Sociale
È normale essere preoccupati, sentirsi tesi o spaventati se siamo sottoposti a pressione o dobbiamo affrontare una situazione stressante. L’ansia è la risposta naturale del nostro corpo al pericolo, un allarme automatico che si attiva quando ci sentiamo minacciati.
Nonostante possa essere spiacevole, l’ansia non assume sempre una connotazione negativa. Infatti, può aiutarci a restare in allerta, concentrati, ci spinge all’azione e ci motiva a risolvere i problemi. Ma quando diviene costante, invadente, quando interferisce con le attività e le relazioni interpersonali, si sorpassa il limite funzionale e adattivo, e si possono sviluppare disturbi d’ansia.
È importante notare che l’ansia e gli attacchi di panico possono presentarsi insieme o consecutivamente, con l’ansia che può culminare in un attacco di panico. Inoltre, l’ansia può causare il fiato corto.
L’ansia di solito è associata a situazioni percepite come stressanti o minacciose, ma può anche essere legata a fobie, ricordi traumatici, condizioni mediche croniche come malattie cardiache, diabete, sindrome dell’intestino irritabile, asma, oppure può essere scatenata dall’astinenza da sostanze come droghe, alcol, caffeina, farmaci o integratori, oltre a problemi tiroidei.
Attacchi di panico: cosa sono
Gli attacchi di panico, al contrario, non sono sempre collegati a fattori di stress o eventi specifici e solitamente si verificano in modo improvviso, senza una causa apparente.
Le persone più suscettibili di sviluppare una di queste condizioni sono spesso quelle che hanno affrontato eventi traumatici durante l’infanzia o l’età adulta, sono recentemente passate attraverso situazioni stressanti come la perdita di una persona cara o un divorzio, vivono con stress cronico o ansie persistenti, hanno una condizione medica cronica o una malattia potenzialmente letale, soffrono di altri disturbi mentali come la depressione, hanno parenti stretti con disturbi d’ansia o attacchi di panico, o sono coinvolti nell’uso di sostanze come droghe o alcol.
Inoltre, è importante notare che le persone che già soffrono di ansia hanno un rischio maggiore di sperimentare attacchi di panico, anche se non è detto che ciò accada in modo inevitabile.
Come affrontare gli attacchi di ansia e di panico
Per affrontare gli attacchi di panico o l’ansia, esistono diverse strategie e è essenziale consultare un professionista medico che possa guidare verso un percorso terapeutico adatto alle esigenze individuali, che può includere terapie psicologiche o farmacologiche.
Dal punto di vista psicologico, la terapia cognitivo-comportamentale è un approccio efficace. Questa terapia aiuta a riconsiderare le fonti di preoccupazione in un modo nuovo, identificando, riformulando e neutralizzando i pensieri negativi che spesso sono alla base dei disturbi d’ansia.
La terapia dell’esposizione è un altro approccio significativo, coinvolge l’esposizione controllata a situazioni che suscitano paura e ansia, consentendo di apprendere come affrontare tali paure in modo più razionale.
In alcuni casi, il medico può anche valutare la prescrizione di antidepressivi o farmaci ansiolitici, a seconda delle esigenze individuali e della gravità della condizione. Tuttavia, la scelta dei trattamenti dovrebbe essere sempre discussa e guidata da un professionista medico.
Oltre a un piano di trattamento strutturato redatto da un professionista, è possibile adottare alcune strategie per gestire l’ansia o gli attacchi di panico quando si avverte la loro imminenza.
Un approccio utile è concentrarsi sulla respirazione, facendo respiri lenti e profondi. Quando si nota un aumento del ritmo respiratorio, concentrarsi su ogni inspirazione ed espirazione, percependo il riempimento dello stomaco d’aria durante l’inspirazione. Contare all’indietro da quattro mentre si espira può aiutare a rallentare il respiro.
In caso di esperienze passate di ansia o attacchi di panico, è utile ricordare che i sintomi passeranno e che si tornerà a sentirsi bene. In alternativa, si possono praticare tecniche di rilassamento che includono immagini guidate, aromaterapia e il rilassamento muscolare.
Altri modi per prevenire o limitare questi disagi includono la riduzione delle fonti di stress nella propria vita, l’identificazione e la gestione dei pensieri negativi, l’esercizio fisico regolare e moderato, la pratica della meditazione o dello yoga, una dieta equilibrata, il coinvolgimento in gruppi di supporto per persone con ansia o attacchi di panico, e la moderazione nel consumo di alcol e caffeina.