In questo articolo andiamo a scoprire tutto ciò che c’è da sapere a proposito di un disturbo d’ansia molto diffuso e limitante: l’ansia sociale
Per la maggior parte delle persone andare a una festa, conoscere nuove persone e trascorrere del tempo in luoghi affollati è normalità e un’occasione per divertirsi, ma non per tutti è così. Per molti, infatti, le situazioni sociali possono essere affrontate con notevole apprensione e una marcata ansia. L’ansia sociale, nota anche come fobia sociale, si manifesta come un’intensa paura di essere esposti a giudizi, critiche, o di apparire goffi, con conseguente sensazione di vergogna e imbarazzo. Ma vediamo più nel dettaglio questo disturbo.
Provare una certa dose di ansia o preoccupazione in alcune circostanze è del tutto normale e comune a tutti gli esseri umani. Tuttavia, quando questo disagio diventa intenso e costante, riguardando gran parte delle interazioni sociali, si potrebbe trattare di fobia sociale, più comunemente chiamata ansia sociale. Questo disturbo si manifesta attraverso un marcato timore nelle situazioni sociali, soprattutto quelle poco familiari, in cui la persona si sente vulnerabile al giudizio altrui. Chi ne soffre teme che il proprio comportamento possa risultare inappropriato o errato, alimentando così una profonda inquietudine che, in molti casi, porta a evitare tali situazioni. Ma quali possono essere le cause scatenanti di questo disturbo?
Le radici dell’ansia sociale possono essere ricondotte alle convinzioni personali dell’individuo. Durante il proprio percorso di vita, chi soffre di questa condizione sviluppa da un lato la convinzione che sia fondamentale proiettare un’immagine positiva di sé, ma dall’altro tende a percepire una scarsa capacità di riuscirci. L’ansia sociale è influenzata inoltre da tratti caratteriali e, secondo alcuni ricercatori, anche da una predisposizione genetica.
L’indagine sulle cause dell’ansia sociale è ancora in evoluzione, e diversi esperti la associano a fattori legati all’ambiente familiare. Il comportamento di una persona è infatti strettamente influenzato dagli stimoli ricevuti nell’infanzia. Se un genitore vive con ansia le relazioni sociali, il figlio potrebbe sviluppare una predisposizione simile, crescendo con il timore del giudizio altrui, il che potrebbe portare a sentimenti di inadeguatezza e mancanza di fiducia in sé stesso.
Il disturbo d’ansia sociale si manifesta attraverso una combinazione di sintomi fisici, cognitivi e comportamentali. Vediamo nel dettaglio quali sono.
I sintomi fisici possono essere:
Tra i sintomi cognitivi, invece, troviamo:
Chi soffre di ansia sociale tende a sopravvalutare le proprie manifestazioni ansiose, ritenendole evidenti agli occhi degli altri e temendo giudizi negativi. Questo porta spesso all’adozione di comportamenti di evitamento che, pur offrendo un sollievo momentaneo, aggravano il disagio a lungo termine, riducendo le opportunità di affrontare e superare queste paure.
Tra i sintomi comportamentali più comuni troviamo:
Questi comportamenti possono far apparire chi soffre di ansia sociale come introverso o eccentrico, poiché raramente esternano le proprie paure. Il livello di disagio varia in base all’intensità della risposta ansiosa, alla frequenza delle situazioni temute e alla presenza di strategie di evitamento. Per questo, molte persone con ansia sociale preferiscono lavori solitari, dove il contatto sociale è ridotto al minimo.
Se si soffre di ansia sociale, è fondamentale intervenire il prima possibile, rivolgendosi a uno psicologo per evitare che i sintomi si cronicizzino. Nei casi più gravi e invalidanti, oltre al supporto psicologico, può essere utile integrare un trattamento farmacologico. I farmaci possono fornire un supporto iniziale, alleviando i sintomi più intensi e favorendo una maggiore partecipazione alla terapia psicologica.
La terapia psicologica per l’ansia sociale si concentra sull’identificazione e la comprensione dei pensieri e delle emozioni che alimentano il disturbo, aiutando a riconoscere e correggere i pregiudizi cognitivi che lo mantengono. Un elemento chiave del percorso terapeutico è l’esposizione graduale alle situazioni sociali che generano ansia: affrontando progressivamente queste situazioni e sperimentando esiti positivi, la persona con fobia sociale può ridurre il timore del giudizio altrui. Questo processo consente di dare meno peso alla paura e maggiore attenzione ai propri obiettivi personali, concentrandosi sulle attività e sulle scelte che riflettono i propri valori e priorità di vita.
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