Uno studio condotto presso l’Università di Copenaghen e pubblicato su Nature Microbiology, ha rivelato che le persone che soffrono di anoressia potrebbero distinguersi dalle altre per una diversa composizione del loro microbiota intestinale, ovvero l’insieme di microrganismi presenti nel tubo digerente che aiuta a regolare i processi digestivi.
Gli autori delle ricerche hanno scoperto che le pazienti anoressiche hanno un microbiota intestinale con una maggiore capacità di influenzare l’umore e concentrazioni più elevate di molecole che inducono sazietà. Quello che hanno evidenziato gli studi è che alterazioni o modifiche nella composizione intestinale possono condizionare l’insorgere dell’anoressia nervosa. L’anoressia nervosa è un disturbo mentale che modifica il modo in cui il cervello regola l’appetito e la percezione del proprio corpo.
L’esperimento ha richiesto che venissero trapiantati campioni fecali di pazienti anoressiche in alcuni topi privi di microbiota intestinale. Le conseguenze derivanti sono state: riduzione di appetito e quindi di peso e alterazioni nel controllo della sazietà negli animali che si sono appropriati di caratteristiche tipiche dell’anoressia. I topi sani hanno iniziato, in breve tempo, ad avere meno fame, faticando a prendere peso e mostrando disturbi comportamentali. “La conferma si potrebbe avere con l’operazione contraria: trapiantare una fauna batterica sana nell’intestino di chi soffre di anoressia e vedere se la condizione migliora o guarisce del tutto“, suggerisce il professore Gasbarrini.
Alla base delle cause che possono costringere soprattutto la donna (il 95% di chi soffre di anoressia è di sesso femminile) a fare i conti con l’anoressia, non ci sarebbero, quindi, solo motivazioni strettamente psicologiche, ma anche un’alterazione nella composizione dei microrganismi. Questa scoperta ha portato a un’altra importante considerazione: anche la genetica può avere un ruolo importante. Il microbiota può essere trasmesso geneticamente e quindi il disturbo dell’anoressia può essere vissuto da persone che hanno ereditato una determinata alterazione intestinale dai genitori.
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I ricercatori hanno esaminato la fauna intestinale di 77 giovani danesi che soffrono di anoressia nervosa e l’hanno comparato a quello di 70 donne sane. Secondo gli esperti, le donne che soffrivano di anoressia avevano un microbiota intestinale più propenso a rilasciare molecole che generano sazietà e questo era caratterizzato da batteri e microbi con una maggiore capacità di influenzare l’umore.
Anche altri studi precedenti avevano sottolineato la differenza di microbiota tra persone anoressiche e persone che non vivono lo stesso disturbo. “Tuttavia, non era stato dimostrato se la differenza fosse causa o conseguenza dell’anoressia“, aveva commentato il professor Antonio Gasbarrini, presidente della facoltà di Medicina e Chirurgia della Cattolica di Roma.
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