Polpa color giallo paglierino e gusto simile a quello dell’ananas: scopriamo insieme l’anguria gialla, che non ha nulla da invidiare a quella rossa
È davvero singolare, ma esiste sul serio, e potresti già averla vista sui banchi del mercato: l’anguria gialla è un frutto nato da un innesto naturale sperimentato in Giappone, simile al cocomero solo nell’aspetto esterno.
Ma facciamo chiarezza: l’anguria gialla, conosciuta anche come anguria dorata, è una varietà di cocomero che si distingue per la polpa di colore giallo anziché rosso e questo colore è dovuto alla mancanza di licopene, il pigmento che conferisce il colore rosso a molta frutta e verdura.
L’anguria gialla, o giapponese, appartiene alla stessa specie dell’anguria rossa (Citrullus lanatus) e può avere forma e dimensioni simili, ma differisce per alcune caratteristiche di gusto e consistenza. Scopriamola insieme!
Anguria gialla: che cos’è, le sue proprietà e dove si trova
Come già accennato, l’anguria gialla è un cocomero nato dall’innesto del più classico cocomero e che si presenta esternamente identica all’anguria a cui siamo abituati. A cambiare è l’interno.
L’esterno dell’anguria gialla è generalmente simile a quello dell’anguria rossa, con una buccia verde che può essere striata o solida.
La polpa varia invece dal giallo pallido al giallo intenso e può essere più croccante e meno fibrosa rispetto a quella rossa e il sapore è più dolce e meno acidulo rispetto all’anguria rossa, con note che possono ricordare il miele o il melone, ma anche il mango.
Come l’anguria rossa, l’anguria gialla può contenere semi neri, marroni o essere senza semi, a seconda della varietà. Inoltre, come il cocomero più classico, questa varietà offre vari benefici nutrizionali con alcune differenze dovute alla composizione chimica.
Come detto in precedenza, questa varietà è sprovvista di licopene, il pigmento responsabile nell’anguria del colore rosso, ma perché è gialla? La colorazione della polpa è dovuta alla presenza di betacarotene e vitamina A, le cui proprietà favoriscono il funzionamento della vista e proteggono la pelle dall’invecchiamento, oltre a rinforzare i capelli e le ossa. Ricca anche di vitamina C, l’anguria gialla è antiossidante, povera di calorie e priva di grassi.
Il suo contenuto di acqua è maggiore (arriva al 95%), il che la rende ancor più dissetante e idratante. Grazie a un buon contenuto di potassio aiuta inoltre a regolare i fluidi e i minerali nonché la funzione muscolare.
E sebbene manchi di licopene, contiene altri antiossidanti come il beta-carotene, che contribuisce alla salute degli occhi e può avere proprietà antinfiammatorie.
Per quanto riguarda il sapore, l’anguria gialla ha una polpa croccante dal gusto delicato, dolciastro che si avvicina a quello del mango, dell’ananas e del fico d’India (infatti viene anche chiamata coco-ananas).
La si può consumare al naturale a fine pasto, per rinfrescarvi durante le calde giornate d’estate, oppure utilizzarla nelle insalate e nelle ricette per l’anguria più semplici.
L’anguria gialla può essere consumata fresca come spuntino o dessert, un po’ come il cocomero che siamo abituati a portare sulla tavola estiva, offerta in semplici fette.
Le sue caratteristiche di gusto e consistenza, tuttavia, la rendono ideale anche per dare un po’ di colore e dolcezza a insalate di frutta e verdura e può essere anche frullata per preparare bevande rinfrescanti e gustose.
E infine un’idea insolita ma sfiziosa: hai mai provato l’anguria gialla grigliata? Le fette di anguria gialla (belle spesse) possono essere grigliate per un tocco di sapore unico, un po’ come le pesche.
L’anguria gialla può essere coltivata in molte delle stesse regioni dove cresce l’anguria rossa, perché le condizioni climatiche che richiede sono essenzialmente le stesse. La pianta infatti richiede cure simili, con attenzione all’irrigazione e alla protezione dai parassiti.
Preferisce climi caldi e soleggiati e un terreno ben drenato. Ma è possibile trovarla in Italia? La risposta è sì, attualmente l’anguria gialla viene importata e prodotta anche nel nostro Paese.
In particolare, ha trovato un ambiente favorevole alla coltivazione nel Sud Italia, in Basilicata, in Lazio e in Sicilia, nella provincia di Agrigento. Non è facile trovarla nella grande distribuzione, piuttosto nei mercatini locali durante i mesi estivi. La sua stagione ha infatti inizio a giugno e termina ad agosto.