Anche le piccole ferite possono infettarsi: ecco a cosa bisogna prestare attenzione

Le ferite sono delle lesioni a carico della pelle: possono avere diverse cause ed essere di differenti tipi. Come vanno curate per evitare l’infezione? 

A volte, compiendo semplici gesti quotidiani, può capitare di tagliarsi accidentalmente e procurarsi piccole ferite. Nella maggior parte dei casi, se il taglio è superficiale e il sanguinamento è lieve, disinfettare rapidamente la ferita e proteggerla con garze e cerotti dovrebbe prevenire ulteriori complicazioni.

Tuttavia, a volte un semplice taglio può infettarsi, rallentando il processo di guarigione e richiedendo cure specifiche che possono essere lunghe e complesse.

Per questo motivo è importante prevenire tali complicazioni e intervenire rapidamente ai primi segni di infezione. È possibile farlo osservando attentamente la ferita e riconoscendo i segnali di un’infezione incipiente.

Ecco cosa bisogna fare quando si infettano le ferite

Quali sono i fattori di rischio che portano all’infezione dei piccoli tagli? Sicuramente quando si estendono in profondità, aumentando il rischio di contaminazione batterica in strati non solo superficiali, e questo a sua volta può più probabilmente portare alla genereazione di infezioni.

Se la ferita è stata inferta da un materiale arrugginito o sporco o è avvenuta in un ambiente non pulito la probabilità che batteri, germi o agenti negativi entrino in essa generando un’infezione aumenta. Per questo, la prima cosa da fare di fronte a una ferita è igienizzarla e tenerla pulita.

Anche le piccole ferite possono infettarsi: ecco a cosa bisogna prestare attenzione
Anche le piccole ferite possono infettarsi: ecco a cosa bisogna prestare attenzione – Pexels @Tara Winstead – Saluteweb.it

Ad incidere sulla probabilità di contrarre un’infezione dopo un taglio è anche il sistema immunitario debole o compromesso.

Potenzialmente ogni taglio rappresenta il primo passo verso un’infezione ma fortunatamente il più delle volte queste non si verificano.

Anche se è sempre bene tenere monitorata la ferita che si ha, i fattori appena citati suggeriscono di tenere ancora più alta la guardia.

Ma come si capisce di avere un infezione in corso? Un po’ di rossore intorno alla ferita è comune e non deve destare preoccupazione, ma se questo non diminuisce con il passare del tempo ed è accompagnato da gonfiore e sensibilità, potrebbe indicare la presenza di un’infezione o un’infiammazione.

La stessa cosa vale se l’area intorno alla ferita al tatto risulta più calda rispetto allo standard o se dalla ferita escono pus o secrezioni giallastre o verdognole, talvolta maleodoranti.

Anche il dolore che con il passare dei giorni non se ne va o, peggio, aumenta, è una spia da non sottovalutare, così come l’insorgenza della febbre. L’aumento della temperatura, infatti, è il segnale che indica che il corpo umano sta lavorando per combattere un’infezione.

Anche nausea e diarrea possono essere indicatori della diffusione dell’infezione dalla lezione localizzata ad altri sistemi del corpo, sistema gastrointestinale in primis.

La prima cosa da fare in questi casi è mantenere pulito il taglio, disinfettarlo e coprirlo con una garza sterile e una benda adesiva, una medicazione che è da sostituire ogni giorno.

Le infezioni non sono però tutte uguali e non comportano gli stessi segnali rivelatori, che variano a seconda della gravità e di altre condizioni. Per questo è importante non sottovalutare nessun sintomo e rivolgersi ad un medico anche in presenza di uno o di alcuni di questi eventi anomali.

Se si sospetta che la ferita che ci si è procurati sia infetta è fondamentale non temporeggiare e rivolgersi a un medico o a un farmacista, che in caso di conferma possa dare tutte le indicazioni necessarie.

Solitamente il primo suggerimento che viene fornito è quello di pulire delicatamente il taglio e la zona circostante con prodotti disinfettanti specifici e di isolarlo dagli agenti esterni e dal contatto con altri potenziali batteri tramite una garza o un cerotto traspiranti.

Se questo non dovesse bastare il medico può anche prescrivere l’assunzione di antibiotici topici per bocca o l’applicazione di una crema antibiotica sulla zona interessata.

Dopo aver compiuto queste operazioni è necessario tenere monitorata la situazione e se in qualche giorno non migliora o si notano peggioramenti o ulteriori cambiamenti sospetti informare nuovamente il proprio medico.

I tagli e le ferite, anche quando sembrano piccoli, superficiali e non necessitano di punti di sutura, potrebbero portare a conseguenze anche gravi se non trattati in modo corretto, in particolare quando si infetta con batteri come stafilococchi o streptococchi.

Poiché è importante che i pazienti riconoscano quando una ferita è infettata, ne abbiamo parlato con il dottor Stefano Ottolini, specializzato in medicina d’urgenza in Humanitas.

Quando le ferite si infettano, oltre alla medicazione, è inevitabile rivolgersi al medico per evitare di peggiorare la situazione e il diffondersi dell’infezione. Nella maggior parte dei casi, il medico prescriverà l’uso di antibiotici per combattere l’infezione ed eliminarla.

Diversi sono gli antibiotici disponibili, che agiscono in modo diverso a seconda dei batteri da contrastare. In alcuni casi, per capire il farmaco più appropriato e identificare i batteri che hanno causato l’infezione, il medico potrebbe eseguire un tampone sulla ferita e inviare il tampone per gli esami colturali batteriologici. Nel caso in cui questi esami risultassero negativi gli antibiotici non saranno necessari.

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