Alzheimer, l’importanza di proteggere vista e udita

La demenza può essere rallentata. Ci sono degli studi che identificano diversi fattori a rischio sui quali si può intervenire fin da quando si è giovani

Sempre più persone, secondo le stime fatte di recente, dovranno convivere – con il passare degli anni – con la demenza. Entro il 2050, in Italia (nel nostro paese la popolazione è in rapido invecchiamento), triplicheranno le persone colpite da demenza e Alzheimer. In pratica si pensa che si passerà da 1,2 milioni nel 2019 a oltre tre milioni. Certo, la scienza ha fatto passi da gigante e, quindi, la demenza può essere rallentata.

Memoria
Memoria | pixabay @Mohamed_hassan

Ci sono degli studi che identificano diversi fattori a rischio sui quali si può intervenire fin da quando si è giovani. Tra questi fattori ci sono i bassi livelli di istruzione, l’ipertensione, il fumo, l’obesità, la depressione, l’inattività fisica, la resistenza all’insuline e diabete, il consumo eccessivo di alcol, i traumi cranici, l’inquinamento atmosferico e l’isolamento sociale.

I problemi di vista e udito

A questo elenco si aggiungono anche i problemi di udito, la perdita della vista non trattata in età avanzata e l’elevato colesterolo. A confermare quanto appena detto ci sono due studi portati avanti negli ultimi anni. In primis, quello dell’Università dei Michigan di Ann Arbor (cirfca il 2% dei casi di demenza negli Stati Uniti sarebbero evitabili curando i problemi della visione dei pazienti). In secondo luogo, e riguarda la perdita dell’udito, quello condotto dalla Commissione del Lancet sui fattori di rischio per la demenza senile.

Ma come ridurre il rischio di Alzheimer? L’arma principale che tutti noi abbiamo a disposizione è sempre la prevenzione. Ed ecco allora che, come riporta Gazzetta Active, la Società Italiana di Neurologia (SIN) ha deciso di pubblicare una serie di raccomandazioni.

Cervello
Cervello | pixabay @Mohamed_hassan

Le raccomandazioni

Vediamo quali sono queste raccomandazioni che, fino a questo momento, abbiamo appena accennato:

  • Offrire un’istruzione scolastica;
  • Promuovere un’istruzione permanente nelle diverse fasi della vita;
  • Promuovere l’uso del casco e protezioni per la testa nell’uso di monopattini e biciclette;
  • Ridurre l’esposizione all’inquinamento ambientale e alimentare;
  • Ampliare le misure volte a ridurre il fumo di sigaretta;
  • Ridurre il consumo di alcol e ampliare le misure volte a ridurre l’eccessivo consumo di superalcolici nei luoghi di ritrovo;
  • Promozione di una lotta all’isolamento e alla solitudine a tutte le età;
  • Promuovere una attiva campagna di prevenzione dei disturbi della vista e dell’udito;
  • Promozione della salute dentaria rendendo accessibili a tutti gli screening odontoiatrici;
  • Monitorare i livelli di trigliceridi e colesterolo unitamente alla glicemia e al colesterolo LDL;
  • Monitorare i livelli di pressione arteriosa periodicamente a partire dai 35 anni riducendo l’uso di sale negli alimenti:
  • Prevenire e trattare i disturbi del sonno mediante un’educazione all’igiene del sonno;
  • Individuare precocemente i disturbi del tono dell’umore anche mediante il coinvolgimento dell’Ordine degli Psicologi:
  • Promuovere nelle scuole e nei luoghi di lavoro una attiva campagna di informazione a favore di un’alimentazione sana e di una attività fisica costante anche nelle età avanzate.

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