Può accadere a tutti di essere esposti, durante le ore di lavoro, a sostanze allergizzanti o irritanti. Tutto questo può dare origine a diverse patologie allergiche, dalle riniti alle dermatiti da contatto fino alla più insidiosa asma. E c’è da aggiungere che il lavoratore, il più delle volte (e la maggior parte dei casi è proprio così) tende a trascurare possibili avvisaglie, con il rischio di peggiorare le proprie condizioni di salute. Ed è per questo che alla fine degli anni ’70 in Italia sono nati i reparti ospedalieri di Medicina del lavoro. Ed è qui che il lavoratore, una volta ricreate le condizioni di esposizione, può fare dei test e capire l’origine del problema.
L’asma è la patologia più nota tra tutte quelle allergiche che si possono riscontrare in un ambiente di lavoro. Anzi, il 15% di tutti i casi d’asma sembra abbiano origine proprio al lavoro. La più frequente? Quella del panificatore, che viene associata all’inalazione delle farine di cereali. Provengono dal mondo vegetale e da quello animale. Sono la causa più frequente di allergie respiratorie e da qui, appunto, l’asma. Inoltre, tra le allergie respiratorie non bisogna mai dimenticare quelle che nascono nei lavoratori che trattano agenti chimici: in settori come la verniciatura, la produzione di imbottiti e schiumati oppure nei saloni dei parrucchieri.
Non solo l’asma o le allergie respiratorie. Ci sono anche le dermatiti professionali, infiammazioni a livello cutaneo dovute alla manipolazione di oggetti, alimenti o sostanze chimiche irritanti e allergizzanti presenti sul posto di lavoro. Infatti, tra queste c’è la dermatite da contatto: si osservano tra i lavoratori del cemento, i parrucchieri, chi lavora i metalli nei settori meccanico e metalmeccanico nonché tra gli odontoiatri per l’uso di resine.
Quando c’è il sospetto di una dermatite allergica da contatto, bisogna eseguire i “patch test” con cerotti contenenti le sostanze allergizzanti applicati sulla schiena per più giorni per evidenziare l’allergene chiamato in causa. Tornando ai reparti ospedalieri di Medicina del lavoro, nati alla fine degli anni ‘70, è qui che sono realizzati i test con le nuove sostanze. Infatti, chi entra in questi laboratori, ed è una cosa positiva, ne esce con una diagnosi. Sapendo come poter affrontare il problema riscontrato. Così può essere sottoposto agli esami e trovare un rimedio per la sua salute.
Avendo la diagnosi precisa, quindi, si inizia a combattere l’allergene chiamato in causa con strategie diverse a seconda del tipo di forma allergica. Si possono evitare o ridurre l’esposizione alla sostanza incriminata. Negli ultimi anni sono state sviluppate le terapie iposensibilizzanti, come il vaccino per gli allergici a farine. O ci sono i farmaci biologici, utilizzabili nel trattamento dell’asma, dell’orticaria e della dermatite atopica.
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