L’estate e le allergie. Due mondi in stretto contatto tra di loro.
La bella stagione porta irrimediabilmente con sé anche il manifestarsi di diverse forme allergiche, le quali ogni anno colpiscono sempre più persone in tutta la Terra.
A contribuire a questo risultato è anche il cambiamento climatico, il quale ha portato molte allergie tipiche della primavera a protrarsi anche nei mesi estivi, dilatando di fatto il lasso di tempo in cui questo tipo di disturbo può andare a colpire chi ne soffre.
Polline, polvere, punture di insetto. Vediamo quali sono le allergie estive più comuni.
Le allergie estive oggigiorno colpiscono in media un italiano su quattro e tendono a manifestarsi in forma sempre più aggressiva con l’aumentare delle temperature.
Con il termine allergia si indica generalmente quel tipo di reazione che il corpo umano mette in atto per difendersi dagli allergeni, ovvero da quelle sostanze come i pollini, gli acari, le muffe, i veleni di insetti (come api, vespe e calabroni, ndr) o tutto ciò che solitamente si trova in maniera innocua nell’ambiente e che in alcuni casi finisce però per scatenare una reazione allergica nell’uomo.
Per praticità, gli allergeni possono essere distinti in quattro categorie, ovvero gli inalanti (pollini di erbe o piante, muffe, acari della polvere, epiteli di animali), gli alimentari (solitamente latte, farine, pesce, crostacei, frutta), i farmaci (soprattutto antinfiammatori e antibiotici) e il veleno di insetti (api, vespe, calabroni).
Nel caso in cui si sia allergici a uno o più di questi allergeni, l’organismo sarà portato a presentare sintomi quali generalmente starnuti, naso che cola e occhi arrossati, con la World Allergy Organization (WAO) che nel 2017 aveva rilevato come nel Mondo ci fossero 400 milioni di persone colpite da rinite allergica e 300 milioni da asma.
Dati che sono cresciuti ulteriormente negli ultimi sei anni e che si legano direttamente allo sviluppo che anche le allergie estive hanno vissuto in questo stesso periodo.
Esse sono, infatti, soprattutto di natura respiratoria e si scatenano quando il sistema immunitario di una persona rileva come pericolose quelle sostanze che solitamente così non sono per la maggior parte degli esseri umani.
In questi casi, il sistema immunitario inizia allora a stimolare la produzione di particolari anticorpi, i quali hanno il compito di agire su alcune cellule immunitarie: i mastociti.
Quest’ultimi provocano a loro volta la liberazione dell’istamina, una sostanza che favorisce l’infiammazione.
Un processo che si può osservare in maniera evidente in quei soggetti che possiedono, per esempio, una allergia al polline e che, come conseguenza, sviluppano una reazione allergica.
Essa può essere una rinite allergica, una congiuntivite, dell’asma o un’orticaria. Tutti disturbi che devono essere curati in maniera corretta, onde evitare peggioramenti.
Per questo, è sempre bene consultare un medico specialista e sottoporsi a delle prove allergologiche, così da comprendere a cosa si è allergici e iniziare a seguire uno specifico piano di cura.
Va, infatti, sottolineato che farmaci come gli antistaminici e il cortisone non curano l’allergia, bensì eliminano i sintomi da essa provocati, facendo star meglio per un breve periodo chi è allergico.
A bloccare, invece, la malattia e a farla regredire fino a impedirne l’avanzamento è l’utilizzo di un vaccino apposito.
Esso riesce, infatti, a far riconoscere i propri componenti al sistema immunitario, il quale inizia a considerarli come parte di sé, interrompendo o rallentando la produzione degli anticorpi che producono la reazione allergica.
Ricorrere all’utilizzo di un vaccino può, quindi, essere un’ottima soluzione per curarsi da alcune allergie estive, benché si sia prima consultato un medico.
Una delle allergie estive più comuni e diffuse è quella che si sviluppa solitamente da luglio a settembre e si lega alla presenza di polline nell’aria.
Nel dettaglio, a provocare fastidi a chi è allergico sono in particolar modo i pollini delle erbe della famiglia delle composite, come l’assenzio o l’ambrosia, anche se i cambiamenti climatici hanno ormai provocato una pollinazione protratta nei mesi estivi anche delle graminacee (mais, erba dei prati, avena, grano), tipo di polline che in passato si presentava solo in primavera.
Fonte di allergia estiva sono anche gli acari della polvere, i quali proliferano nella stagione più calda, grazie al suo clima umido e alle temperature elevate.
Solitamente essi si trovano in ambienti interni e, se non eliminati attraverso una bonifica dell’ambiente, possono diventare infestanti.
Altra tipologia di allergia estiva è quella riguardante le punture di api, vespe e calabroni, animali indicati come imenotteri.
Essi, attraverso una puntura, iniettano nel corpo umano il proprio veleno, il quale solitamente genera bruciore, dolore e arrossamento della zona interessata. Sintomi che spariscono poi in poche ore, eccetto negli allergici.
Dopo una prima puntura, può capitare che una persona sviluppi, infatti, una forma di allergia al veleno.
In questo caso, se lo stesso soggetto dovesse essere punto poi altre volte, potrebbe scatenarsi una reazione ben più severa, come un’orticaria, un angioedema, dell’asma, dei disturbi gastrointestinali o, nei casi estremi, lo shock anafilattico.
Quest’ultimo si verifica quando l’abbassamento repentino della pressione finisce con il coinvolgere il sistema cardiocircolatorio, scatenando un processo che, se non curato tempestivamente e con i giusti farmaci, può portare alla morte.
Oltre che dagli insetti sopra citati, queste reazioni allergiche possono essere scatenate anche dall’entrata in contatto con i tentacoli di una medusa.
Essi portano alla comparsa di una reazione irritativa nella zona colpita, la quale si caratterizza per una sintomatologia parecchio dolorosa.
Per questo, si consiglia di applicare immediatamente sulla pelle un gel astringente al cloruro di alluminio ed evitare di grattarsi, così da alleviare il dolore.
Si sconsiglia, invece, di ricorrere all’utilizzo di ammoniaca, pietre calde, sabbia o urina. Elementi che, contrariamente alla credenza popolare, possono aumentare il senso di irritazione o comportare addirittura lo sviluppo di una seconda irritazione.
D’estate, anche l’utilizzo di alcuni prodotti per la cura del corpo, creme solari, olii abbronzanti e prodotti per i capelli possono comportare delle reazioni allergiche.
Ciò accade a causa di alcune sostanze chimiche o conservanti contenuti all’interno di questi unguenti, i quali possono così provocare irritazione o reazioni da contatto.
In questi casi, è bene consultare subito un allergologo, il quale potrà svolgere i necessari test diagnostici e stabilire con esattezza a quali sostanze si è allergici.
Altre forme di allergia estiva sono quelle provocate dall’esposizione prolungata ai raggi solari.
Esse possono essere dermatiti o tipologie di orticaria non allergica.
L’eritema solare è una delle più comuni e si verifica proprio a causa di un contatto continuo con i raggi UV, mentre l’orticaria fisica o non allergica si sviluppa solitamente dopo essersi immersi in acqua fredda. Tanto in mare quanto in piscina.
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