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Cura di sé

Allergie autunnali, quel che bisogna sapere

Scopri tutto sulle allergie autunnali: sintomi, cause comuni come pollini e muffe, diagnosi e rimedi efficaci per gestirle al meglio

Gli allergici sanno bene che l’autunno può essere altrettanto insidioso quanto la primavera quando si parla di allergie. Infatti, negli ultimi anni, a causa dell’emergenza climatica, si è assistito a un cambiamento nei modelli stagionali, con la diffusione di pollini normalmente presenti in primavera anche nei mesi autunnali. Questo ha reso l’autunno un periodo critico per chi soffre di allergie, con sintomi che possono comprendere difficoltà respiratorie, rinite allergica, asma bronchiale, nonché altri fastidi come tosse, bruciore agli occhi e alla gola.

Gli esperti concordano che, per chi è soggetto a questi disturbi, una terapia tempestiva è fondamentale per gestire i sintomi e impedire che influiscano negativamente sulla qualità della vita quotidiana. Ne parliamo con il professor Enrico Heffler, Capo Sezione del Centro di Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, esperto di allergologia e direttore della Scuola di Specializzazione in Allergologia e Immunologia Clinica presso Humanitas University.

Le allergie più comuni in autunno

In autunno, molti pazienti sperimentano sintomi dovuti a una serie di allergeni che tendono a proliferare proprio in questo periodo. Tra i principali responsabili delle allergie autunnali ci sono i pollini di ambrosia e assenzio, e le muffe ambientali come l’alternaria, l’aspergillus e il cladosporium. Un altro grande nemico per chi soffre di allergie in questo periodo sono gli acari della polvere, che raggiungono il loro picco di crescita proprio in autunno, quando le condizioni ambientali favoriscono la loro proliferazione.

Allergie autunnali, quel che bisogna sapere | Pixabay @Cecilie_Arcurs – Saluteweb

 

Le muffe possono svilupparsi sia all’aperto che al chiuso, soprattutto in ambienti umidi come garage, cantine e bagni poco ventilati. Gli acari, invece, si nascondono nelle zone più polverose delle case, come materassi, cuscini e tappeti, e scatenano sintomi allergici in persone sensibili alle loro proteine.

La combinazione delle prime piogge autunnali e l’accensione dei termosifoni crea un ambiente ideale per la proliferazione di muffe e acari, con conseguenti sintomi allergici. Gli acari, in particolare, sono minuscoli esseri invisibili a occhio nudo, ma le loro proteine allergeniche possono scatenare crisi respiratorie importanti. Questo rende fondamentale, soprattutto in casa, mantenere un alto livello di igiene, utilizzando accorgimenti come la pulizia regolare, l’uso di coprimaterassi anti-acaro e l’evitare la polvere accumulata.

Se i sintomi allergici non sono mai stati riscontrati prima, è consigliabile consultare un allergologo per identificare correttamente la causa del problema. Gli strumenti più comuni per diagnosticare un’allergia sono il prick test e gli esami del sangue. Il prick test è un esame cutaneo in cui vengono applicati estratti di allergeni sulla pelle, che poi viene leggermente punta con una lancetta. Se si verifica una reazione cutanea, l’allergologo può identificare a quali allergeni il paziente è sensibile.

Gli esami del sangue offrono un’alternativa o un’integrazione al prick test. In particolare, gli esami mirano a individuare le immunoglobuline IgE specifiche per ciascun allergene. La diagnostica allergologica molecolare, una tecnica avanzata, permette di analizzare contemporaneamente la risposta del corpo a oltre 200 sostanze allergeniche, identificando le singole proteine responsabili della reazione allergica.

Per chi soffre di asma, è fondamentale affiancare alla diagnosi allergologica un esame approfondito della funzionalità respiratoria, come la spirometria, e valutare l’infiammazione dei bronchi per un trattamento adeguato.

Le cure per le allergie devono essere personalizzate, adattandosi alle necessità specifiche di ogni paziente. La rinite allergica, per esempio, viene spesso trattata con steroidi topici inalatori (come gli spray nasali) e antistaminici di ultima generazione. Questi farmaci sono efficaci nel controllare i sintomi senza provocare gli effetti collaterali, come sonnolenza o stanchezza, che erano comuni con gli antistaminici di vecchia generazione.

Per mantenere pulite le vie respiratorie, è utile che i pazienti allergici eseguano lavaggi nasali con soluzioni saline un paio di volte al giorno. Questo semplice gesto aiuta a rimuovere gli allergeni e a ridurre l’infiammazione nasale.

Nel caso di asma associato ad allergie, la terapia si basa su corticosteroidi inalatori e, se necessario, su broncodilatatori. Questi farmaci, disponibili in formulazioni che garantiscono un’azione prolungata fino a 24 ore, permettono di tenere sotto controllo i sintomi dell’asma, migliorando significativamente la qualità della vita del paziente. Per le forme più gravi di asma, sono disponibili nuovi farmaci biologici, che consentono di controllare la malattia senza dover ricorrere a corticosteroidi sistemici, riducendo il rischio di riacutizzazioni e migliorando la gestione a lungo termine.

Una delle strategie più efficaci per trattare le allergie è l’immunoterapia specifica, spesso definita “vaccinazione contro le allergie”. Questo trattamento consiste nella somministrazione dell’allergene in dosi crescenti, fino a raggiungere una dose di mantenimento. L’immunoterapia può essere somministrata per via sublinguale (gocce o compresse sotto la lingua) o per via sottocutanea (iniezioni), e deve essere proseguita per almeno tre anni per ottenere risultati duraturi.

I dati indicano che circa il 95% dei pazienti che seguono l’immunoterapia ottengono una riduzione significativa dei sintomi allergici e, in molti casi, una vera e propria desensibilizzazione. Questo significa che la risposta del corpo agli allergeni viene attenuata o eliminata, migliorando drasticamente la qualità della vita del paziente.

Sebbene sia difficile evitare completamente gli allergeni, esistono misure preventive che possono aiutare a ridurre l’esposizione, soprattutto in ambienti interni. Ecco alcuni consigli pratici:

  • Mantenere un ambiente domestico pulito: passare l’aspirapolvere regolarmente e utilizzare filtri anti-acaro su materassi e cuscini.
  • Arieggiare frequentemente le stanze, in particolare quelle più umide, come il bagno e la cucina.
  • Evitare l’accumulo di polvere e umidità, che possono favorire la proliferazione di muffe e acari.

Se si è particolarmente sensibili ai pollini o agli acari, è utile seguire una terapia preventiva durante i periodi più critici, come l’autunno, sotto la supervisione del proprio allergologo.

Le allergie autunnali possono rappresentare una vera sfida per chi ne soffre, ma con una corretta gestione e il giusto supporto medico, è possibile ridurre significativamente i sintomi e migliorare la qualità della vita. Tra i rimedi più efficaci ci sono la diagnosi precoce tramite prick test o esami del sangue, l’uso di antistaminici e steroidi topici, e, per chi ne ha bisogno, l’immunoterapia specifica. Adottare misure preventive in casa, come mantenere gli ambienti puliti e asciutti, è altrettanto importante per limitare l’esposizione agli allergeni.

In definitiva, l’autunno può essere gestito in modo più sereno e sicuro se si seguono i giusti accorgimenti e trattamenti, migliorando così la qualità della vita anche nei mesi più critici per gli allergici.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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