La vitamina B9, o acido folico, è una vitamina del gruppo delle vitamine idrosolubili che devono essere assunte attraverso l’alimentazione, ma perché è utile all’organismo?
La conosciamo come vitamina B9 o acido folico, ed è una vitamina idrosolubile che si assume attraverso la dieta e non può essere immagazzinata nel corpo. Essenziale per la produzione cellulare e la trasmissione dei caratteri ereditari, l’acido folico si disperde a contatto con l’acqua e viene distrutto ad alte temperature.
Una sua carenza può causare anemia e, nelle donne in gravidanza, può influire negativamente sullo sviluppo del feto. A cosa serve l’acido folico? E in quali alimenti si trova? Scopriamolo insieme!
L’acido folico è essenziale per la sintesi del DNA e delle proteine necessarie alla formazione dell’emoglobina. È fondamentale per la produzione di nuove cellule e per i processi di proliferazione e differenziazione cellulare, soprattutto nei tessuti embrionali.
Pertanto, è particolarmente importante durante la gravidanza, poiché contribuisce alla trasmissione dei caratteri ereditari, allo sviluppo corretto dell’embrione e alla prevenzione di malformazioni congenite, specialmente quelle del tubo neurale come spina bifida, encefalocele e anencefalia.
Inoltre, potrebbe aiutare a prevenire difetti cardiaci congeniti e malformazioni come la labio-palatoschisi. Un’altra funzione dell’acido folico è ridurre i livelli di omocisteina, un amminoacido che, in quantità elevate, può essere associato a problemi cardiovascolari e infarti.
L’acido folico si assume principalmente attraverso l’alimentazione: è abbondante in frutta e verdura, specialmente nelle verdure a foglia verde come broccoli, asparagi, spinaci, carciofi e lattuga, oltre che in arance, limoni, fragole e kiwi.
Anche la frutta secca, come noci e mandorle, è una buona fonte. L’acido folico si trova anche nei legumi freschi come piselli, fave e fagioli, e può essere assunto tramite lievito di birra, cereali, pane e pasta integrale, latte, uova, formaggi, fegato e altre frattaglie.
L’acido folico negli alimenti può variare la sua concentrazione a causa della dispersione in acqua e della distruzione ad alte temperature durante la conservazione e la cottura.
La carenza di acido folico può essere legata a comportamenti come l’abuso di alcol e il fumo di sigaretta, o a patologie come celiachia, diabete mellito insulino-dipendente, malattie neoplastiche e talassemia. Può anche essere causata dall’assunzione di farmaci come estroprogestinici e barbiturici o dalla dialisi.
In tali situazioni, i livelli di globuli rossi nel sangue diminuiscono, causando anemia. Nelle donne incinte, la carenza di acido folico può portare a problemi nello sviluppo del feto.
I sintomi di una carenza di acido folico includono:
Il fabbisogno giornaliero di acido folico è generalmente di 0,4 mg al giorno, aumentando a 0,6 mg durante la gravidanza e a 0,5 mg durante l’allattamento. In queste situazioni, specialmente se si sta pianificando una gravidanza, è consigliabile consultare il medico.
Gli esperti suggeriscono l’assunzione di integratori di acido folico e di alimenti fortificati (come biscotti, cracker e succhi di frutta arricchiti di acido folico) per garantire il raggiungimento del fabbisogno giornaliero.
Tuttavia, è importante ricordare che l’integrazione di acido folico deve sempre essere monitorata da un medico, poiché un’eccessiva assunzione può causare problemi, alcune delle quali sono ancora in fase di studio.
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