In pochi ne sono a conoscenza, ma esistono alcuni alimenti che andrebbero evitati per il potenziale infiammatorio che fa male alla salute. Vediamo quali sono e le loro alternative salutari
Si parla spesso dell’importanza di una corretta alimentazione per il buon funzionamento del corpo umano. Per mantenersi in salute, però, non bisogna solo conoscere i cibi da mangiare, ma è necessario sapere anche quali sarebbe meglio evitare. Tra questi, certamente, rientrano quelli con un forte effetto infiammatorio, nocivi per l’organismo, ma per fortuna sostituibili con opzioni più salutari e naturali. Un consumo frequente di cibi infiammatori può compromettere la salute delle arterie, del cuore e del fegato. Ma quali sono questi alimenti? Ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo.
Prima di approfondire il tema degli alimenti antinfiammatori, è utile comprendere cosa si intenda per infiammazione. Si tratta di un sistema di difesa attivato dal corpo per fronteggiare l’aggressione di elementi dannosi, sia esterni che interni, che possono causare malattie. Quando una parte del corpo subisce un’infiammazione, in quella zona si radunano le cellule responsabili della risposta immunitaria, come i globuli bianchi, che circondano e neutralizzano gli agenti patogeni.
Sebbene l’infiammazione sia una risposta immunitaria progettata per proteggere l’organismo, in alcuni individui può provocare danni di diversa entità, come la distruzione dei tessuti. Questo avviene quando la reazione infiammatoria diventa incontrollata, a causa di difetti nei meccanismi di regolazione, o quando è talmente compromessa da non riuscire più a eliminare l’agente dannoso. In tali situazioni, si dice in ambito medico che l’infiammazione passa da una fase acuta a una cronica.
I principali alimenti con potenziale infiammatorio, che sarebbe preferibile limitare o eliminare dalla dieta quotidiana sono diversi. Ecco quali sono i principali.
Il sodio presente nel comune sale da cucina ha un forte effetto infiammatorio. Si trova in grandi quantità nei cibi confezionati e trasformati, che andrebbero evitati per ridurre significativamente l’assunzione giornaliera di sodio. Al suo posto, si possono usare opzioni come il sale iposodico, il sale marino o il sale rosa dell’Himalaya, che hanno livelli di sodio inferiori.
Lo zucchero raffinato è ovunque, presente in dolci industriali, biscotti, snack zuccherati, bevande gassate e succhi di frutta. È preferibile preparare dolci fatti in casa con ingredienti naturali e consumare spremute o succhi senza zuccheri aggiunti. Lo zucchero si può sostituire facilmente con dolcificanti naturali come miele, sciroppo d’acero, sciroppo d’agave, fruttosio o stevia.
Le farine raffinate, come la 00 o la tipo 1, spesso derivate dal grano, possono contribuire all’infiammazione. È meglio evitare i prodotti da forno industriali, come pane confezionato, focacce e pizze, e preferire farine integrali biologiche, oppure farine alternative come quelle di mandorle, cocco o avena.
Oli lavorati come quello vegetale, di colza o di cartamo, hanno un alto potenziale infiammatorio. Questi oli si trovano spesso in cibi pronti, creme spalmabili e dolci confezionati. Meglio sostituirli con oli più sani come l’olio di cocco, l’olio extravergine di oliva (non industriale), o l’olio di semi di canapa, di chia o di avocado.
Il latte vaccino e i suoi derivati industriali, come formaggi e yogurt, possono avere un effetto infiammatorio. È consigliabile sostituirli con latte di capra o di pecora, che risultano più digeribili e contengono meno caseina, rendendoli meno allergenici.
L’alcol è tra le sostanze più infiammatorie e dannose per l’organismo. È meglio evitare superalcolici e limitare il consumo eccessivo di vino o birra, poiché possono causare infiammazione epatica.
Una dieta che contrasta l’infiammazione dovrebbe comprendere alimenti come:
Al contrario degli alimenti che causano infiammazione, alcuni cibi e bevande contribuiscono a ridurla e con essa il rischio di patologie croniche, osserva il dottor Hu. Tra i più importanti ci sono frutta e verdura, come mirtilli, mele e verdure a foglia verde, ricche di antiossidanti e polifenoli, composti protettivi presenti nelle piante.
Studi scientifici hanno anche dimostrato che la frutta secca è associata a livelli più bassi di marcatori infiammatori e a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e diabete.
Per abbassare l’infiammazione nel corpo, è essenziale seguire un’alimentazione sana e bilanciata. Un esempio famoso è la Dieta Mediterranea, che ha un comprovato effetto antinfiammatorio grazie all’abbondanza di frutta, verdura, frutta secca, cereali integrali, pesce e oli salutari.
Oltre a contrastare l’infiammazione, un regime alimentare più naturale e meno processato può avere un impatto positivo sia sulla salute fisica che sul benessere mentale.
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